Fonte: Carlo Franco da Il Corriere del Mezzogiorno
Diciannove i porti interessati e sei linee, tra le quali due dedicate a località archeologiche Una scommessa sulla quale litigano De Luca e de Magistris La Campania si incammina nuovamente sulle Vie del mare e spera così di valorizzare il turismo archeologico tagliato fuori dai grandi itinerari dei tour operator e di migliorare i collegamenti interregionali segnati dalla precarietà, ma sulla scia virtuosa incontra, prima dell'anticiclone delle Azzorre che porta sole e voglia di mare, i due rivali di sempre che si beccano e non danno strada andando oltre le loro stesse intenzioni. Che dire? Le intenzioni sono al solito lodevoli, ma gli obiettivi sono eccessivamente ambiziosi rispetto alla paralizzante povertà dei servizi. Il mare non basta, insomma. Lo schema del progetto, partito il 27 giugno, è quello pensato e tenacemente voluto da Antonio Bassolino e da Ennio Cascetta con alcune interessanti novità e un ambizioso criterio guida: le Vie del mare non sono un "braccio" della metropolitana regionale, ma sono state pensate come una strategia per avvicinare e mettere in rete lo straordinario patrimonio della nostra regione. Tra le novità c'è il debutto di Seiano — che è poi un ritorno — e può diventare una alternativa valida per i vacanzieri diretti a Positano. A patto, però, che si metta in piedi un collegamento funzionale via terra. Che oggi non c'è in quasi nessuno degli scali toccati dalle Vie del mare. Molto interessante il ponte che si tenta di lanciare tra l'area flegrea e i giacimenti salernitani: può dare molto e dare respiro a nuove strategie operative.
Il responsabile del Parco archeologico flegreo Paolo Giulierini ne è convinto e in questi giorni verranno messi a punto pacchetti di soggiorno brevi ma intensi. Sei linee, diciannove i porti interessati, tutti con pari dignità, ma in realtà in pole position c'è soprattutto Salerno. Anche per l'atteggiamento non collaborativo di Napoli che, secondo il management di Vola Via Mare, ad oggi, non ha ancora esposto gli orari delle partenze. Siamo ai dispetti, a quanto pare, e questa condizione alla lunga può danneggiare l'operazione. Che per andare felicemente in porto — è proprio il caso di dirlo — ha necessità che tutto funzioni a puntino soprattutto per quanto attiene ai collegamenti tra la banchina e l'entroterra che perfino a Capri, Ischia e al Beverello sono mortificanti. «C'è bisogno di una disponibilità totale — afferma Salvatore Lauro — molti sindaci l'hanno data, altri no. Due anni fa noi abbiamo consegnato al Comune di Napoli il progetto per il pontile di Mergellina che è fondamentale, ma il sindaco mi ha detto di non averlo ricevuto. Glielo rimando sperando che finalmente lo guardi». E si ritorna al tema dell'inconciliabilità di vertice. Anche da bordo delle rispettive ammiraglie l'assenza di feeling tra il governatore De Luca e il sindaco de Magistris si manifesta, dunque, in tutto il suo potenziale negativo e il disagio che ne deriva getta un'ombra su tutto. Facciamo parlare i fatti. Il giorno dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto il presidente-patriarca di Vola Via Mare, la compagnia che appalta il progetto con Alicost, dichiara al Corriere del Mezzogiorno: «Solo per la città. Senza fermarsi e senza fare ricchezza. Noi abbiamo questo in testa e ci daremo da fare, speriamo di non restare soli». Una mano di conti, per avere le idee più chiare. Prezzi popolari: 16 euro da Bacoli a Sapri. La Regione ha dato un contributo di 230 mila euro per l'Archeolinea e di circa 600 mila per il Cilento Blu. Che parte con l'ambizioso ma possibile progetto di una saldatura con il Frecciarossa e con l'A2 con svincolo a Contursi. Si chiude il primo settembre. «E a quel punto faremo i conti», conclude Salvatore Lauro. Carlo Franco
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