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venerdì 13 luglio 2018
Regione Campania, approvata legge lingua dei segni strumento di cittadinanza condivisa
Regione Campania - “L’approvazione della legge sulla lingua dei segni è un traguardo
atteso sin dall’inizio della legislatura. Ho depositato la proposta di legge a mia iniziativa
nel 2015, finalmente in Campania viene affermato il diritto alla rimozione delle barriere
alla comunicazione e l'inclusione sociale tenendo presente i bisogni reali delle persone
sorde, sordocieche, con disabilità uditive in genere e con deficit di comunicazione o di
linguaggio” – a dirlo è Flora Beneduce, consigliere regionale di Forza Italia, nel suo
intervento in aula per l’approvazione del testo sulla lingua dei segni. “I segni fanno parte
della sfera comunicativa, sono il legame che permette l'inclusione a tutti i livelli, a partire
dai rapporti interpersonali a quelli sociali”. “Sono soddisfatta per il lavoro svolto in
Commissione – ha aggiunto la Beneduce – l’unico rammarico è che nel mio testo avevo
previsto un articolo di salvaguardia in ambito sanitario per la tutela della salute delle
persone con disabilità uditive. L’intento era quello di attivare appositi sportelli presso le
ASL, supportati da interpreti LIS, per dare assistenza medica, infermieristica nei percorsi
diagnostici - terapeutici. Questa norma non è stata inserita perché siamo una regione con
una sanità commissariata”. “Abbiamo potuto parlare di formazione, inclusione lavorativa,
trasporti ma di salute no. L’approvazione della legge è comunque un importante passo
avanti per la Campania per un percorso di inclusione a tutti i livelli”. “La Regione
Campania, nel proprio repertorio dei corsi di formazione autofinanziati, ha inserito tra gli
elenchi l’interprete di lingua di segni italiana – LIS. L’Associazione Help–affido familiare,
che da anni si occupa dei minori e delle disabilità, ha avviato il primo corso regionale di
interprete della LIS, aprendo la strada ad un percorso formativo di elevata professionalità
nella comunicazione e nell’inclusione sociale. L’esperienza messa in campo
dall’Associazione Help-affido familiare è un modello di riferimento per quanti voglio
qualificarsi interpreti LIS nel pieno rispetto delle culture di cui le lingue interpretate sono
espressione”. – conclude la Beneduce.
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