Il sindaco si rivolge alla comunità della montagna. “Parliamo bene della nostra terra, FB alimenta tensioni”
Fonte: Metropolis
Vico Equense - “Abbiamo il dovere di parlare bene del Faito. Se abbiamo davvero a cuore la montagna allora è necessario diffonderne le sue qualità con amore e senso di appartenenza ovviamente profondendo il massimo impegno per raggiungere gli obiettivi. Dobbiamo pure evitare di alimentare i social network che vengono usati troppo spesso per divulgare cose brutte e alimentare tensioni”. E’ l'appello del sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore lanciato direttamente dal Monte Faito durante la cerimonia di inaugurazione della nuova sala della funivia EAV all'interno della Stazione situata a Monte dell'impianto. Si tratta di un locale dedicato alla memoria di Benito Ferraro, l'artista di Vico Equense che per anni ha raccontato la montagna con innumerevoli opere pittoriche e letterarie. Il progetto reca la firma del comitato Fa.re. onlus, composto da operatori e residenti della montagna, grazie alla collaborazione dell’associazione Pro Faito onlus, l’Eav e il Comune. Buonocore, dopo giorni di riflessione, non lesina dunque stoccate.
E nel corso del suo intervento appare proprio voler replicare, in modo garbato, alle criticità sollevate dall'ex assessore Laura del Pezzo, che gestiva la delega al Faito e che ora presiede il comitato Fa.re. onlus. L'ex quota rosa, dieci giorni fa, in un'intervista a Metropolis quotidiano, denuncio pure gravi carenze nella gestione della montagna e ostracismo subito durante il suo mandato. Bordate pesanti. Ma ora Buonocore, tra le righe, dice la sua. E lo fa proprio mentre al suo fianco, durante la cerimonia, c’è del Pezzo, presidente del comitato Fa.re. onlus. “La comunità del Faito vuole ricordare in modo permanente la testimonianza di Ferraro il quale ci ha consegnato una missione - dice Buonocore -. Con la funivia, quest'anno il Faito timidamente sta tornando ai tempi che furono dopo un periodo difficile, di lavoro, impegno, difficoltà. La scorsa estate abbiamo fronteggiato uno degli incendi più devastanti della storia della montagna. Ora invece stiamo raccogliendo i frutti di una stagione diversa dove i numeri ci danno conforto. Il nostro compito è di trovare spunto e suggerimento dalla bellezza di questo luogo e parlarne bene. Se tutti coloro che amano il Faito parlassero bene della montagna avremmo già fatto una grande azione verso noi stessi e verso la comunità. Oggi viviamo in un periodo particolare dove i social network hanno modificato il nostro modo di vivere e rapportarci. Spesso e volentieri usiamo i social non per promuovere qualcosa di bello bensì per diffondere qualcosa di brutto e negativo anche quando l'argomento non ci riguarda direttamente. Facendo così alimentiamo il chiacchiericcio e generiamo quella che Umberto Eco ha già definito la società degli imbecilli. Una società dove il premio Nobel e l'ultimo della terra hanno la stessa competenza e dignità. Dobbiamo parlare bene del Faito, divulgandone il bello. Devo impegnarmi, l'estate ricca di numeri e presenze deve essere l'inizio di un percorso. Dobbiamo apprezzare e incoraggiare il Faito. Ovunque andremo dovremmo parlare bene della nostra terra”.
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