Andrea Buonocore e Paolo Siani |
Vico Equense - Questa mattina, Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista napoletano assassinato dalla camorra, ha incontrato il Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore per avviare l’organizzazione di una serie di manifestazioni di ricordo e di testimonianza che avverranno in concomitanza con la ricorrenza dell’omicidio. Dal 19 al 21 settembre la Mehari, l'auto sulla quale Giancarlo Siani è stato ucciso, il 23 settembre 1985, sarà a Vico Equense. Tante le iniziative in programma: un premio dedicato a Giancarlo, la proiezione di Fortapàsc, il film che il regista Marco Risi ha dedicato al giornalista, presentazioni di libri e altro. La vasta area antistante la nuova sede del Comune di Vico Equense si chiamerà “Piazzale Giancarlo Siani”. Lo ha deliberato la Giunta Comunale, che ha così concretamente risposto a una petizione per ricordare il giornalista ucciso, all’età di 26 anni, per il suo lavoro da killer della camorra. Dunque, piazzale Giancarlo Siani sta iniziando a nascere, a prendere forma. Sarà un’agorà per i giovani, contro le mafie, nel ricordo di un martire antimafia. A Vico Equense Giancarlo ha vissuto gli anni più belli della sua vita, quelli con la fidanzata di allora, Daniela. Un ragazzo che tutti ricordiamo col suo sorriso migliore, l’aria sbarazzina su quella Mehari diventata simbolo di una morte crudele e ingiusta. La passione per il suo lavoro lo indusse a raccontare, senza mediazioni, ciò che accadeva a Torre Annunziata, andando oltre le mere notizie e cercando di analizzare le interdipendenze tra camorra e potere fino a giungere alla consapevolezza della «camorra come fenomenologia di potere». Il prossimo 21 settembre 2018 quando due giorni dopo il compleanno di Siani e due giorni prima della triste ricorrenza della morte si terrà la cerimonia in città alla presenza del fratello di Giancarlo, e di alte autorità dello Stato.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.