Fonte: Antonio Di Costanzo da la Repubblica Napoli
Torre del Greco - «Sono ladri e assassini, per loro contano solo i soldi, si fanno vedere e sentire a tragedia avvenuta, quando i ponti sono già crollati», della, la mamma di Antonio Stanzione, non si da pace per la morte del figlio, ucciso dal crollo del ponte Morandi a Genova con i tre amici con cui era partito per una breve vacanza. «Ho cresciuto un ragazzo fino a 29 anni e poi l'ho perso cosi, per colpa di chi non è intervenuto prima della tragedia». Le parole di della sono coperte dalle urla di rabbia di Pietro Falanga, uno zio di Antonio, fabbro di professione che sognava una vita da dj. Un giovane con la passione per la musica che voleva partecipare a una serata in discoteca a Barcellona dopo una tappa a Nizza. Sogni spezzati come quel maledetto ponte venuto giù. «Tante parole non servono - dice Falanga - basta dire solo che i responsabili di quanto avvenuto sono ladri e assassini. Non ci sono giustificazioni che tengono. Sono ladri e assassini». Antonio viveva nella zona di Cappella Bianchini, nella parte alta di Torre del Greco dove c'è anche la casa di un'altra vittima: Gerardo Esposito, 30 anni. «Ci hanno strappato quattro angeli - dice una donna affacciata al balcone quattro angeli, ragazzi perbene, lavoratori». Per della «erano tutti come nostri figli. È un dolore inspiegabile. Ora parlano in molti, ma prima dove erano quando andava fatta la manutenzione di quel ponte? Ne erano crollati altri, ma non è stata fatto nulla per evitare questa tragedia. E io ho perso un figlio di 29 anni. Non è giusto, non è accettabile. Ho perso un ragazzo buono che era partito per un viaggio dopo un anno di fatica, di sudato lavoro, di sacrifici». Nel centro di Torre del Greco vivevano, invece, le altre due giovani vittime: Matteo Bertonati, figlio di imprenditori molto conosciuti in città, e Giovanni Battiloro, apprezzatissimo giornalista e videomaker.
Lo ricorda bene don Giosuè, sacerdote della basilica del Sacro Cuore dove stasera, alle 17,30, saranno celebrati i funerali dei quattro ragazzi: «L'ho incontrato più di una volta e mi sono complimentato con lui per servizi profondi e accurati sulla nostra festa patronale. Conoscevo anche Antonio: era portatore del carro dell'Immacolata, un giova ne perbene». I familiari dei quattro cittadini torresi hanno rinunciato a partecipare ai funerali di Stato previsti domani a Genova. «Non è una presa di posizione o una reazione - spiega Roberto Battiloro, operatore della Rai, e papa di Giovanni • è un momento di dolore da condividere con la famiglia. Qui a Genova sono stati eccezionali. Il sindaco, l'ospedale, i medici hanno dimostrato grande umanità, ma vogliamo dare un senso privato a un dolore che ha colpito noi e la comunità di Torre del Greco. Ho autorizzato il sindaco di Genova a mettere su quattro bare le foto dei ragazzi di Torre del Greco così sabato è come se fossero presenti anche ai funerali di Stato. Ma adesso devo riportare mio figlio a casa, da mia moglie, dalla mia famiglia». Battiloro annuncia che l'avvocato Antonio Cirillo rappresenterà le quattro famiglie e ieri era già a Genova per presentare una prima documentazione in Procura. «Ci sono anche altri penalisti - aggiunge Battiloro - che si stanno attivando da Napoli per raccogliere filmati e tutto quello che può servire per accertare le responsabilità. Qualcuno dovrà rispondere di questa tragedia, non ci fermeremo fino quando i colpevoli non saranno individuati». Ma ora è il momento del dolore. I resti dei quattro ragazzi partiranno questa mattina all'alba da Genova per arrivare in Campania nel primo pomeriggio. «A Genova - spiega il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba - sono giunte una trentina di persone dalla nostra città. Ho assistito a scene strazianti, di gente giustamente disperata, in molti casi con svenimenti. Siamo di fronte a persone stanche, provate anche dalla lunga attesa di notizie. Non avrebbero potuto attendere un altro giorno prima dei funerali di Stato. Di fronte a questa situazione, le autorità hanno acconsentito alla liberazione delle salme». Oggi a Torre del Greco sarà proclamato il lutto cittadino. «È un segno doveroso nei confronti dei quattro figli della nostra città deceduti in questa tragedia - sottolinea Palomba - siamo rimasti in contatto con i familiari e con loro abbiamo condiviso tutte le decisioni, in un momento in cui tutta la comunità si è stretta a loro». Pesante il prezzo che la provincia di Napoli ha pagato nella tragedia di Genova. Oltre ai quattro amici di Torre del Greco hanno perso la vita anche Gennaro Sarnataro, autotrasportatore di 48 anni di Casalnuovo e Stella Boccia, 24 anni, originaria di Somma Vesuviana.
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