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Marco Di Martino |
Vico Equense - Sarà al ristorante pizzeria “Quattro Passi” di Corato (Bari), domenica 9 settembre alle ore 21, che lo chef Marco Di Martino si esibirà insieme ai patron Antonio e Leonardo Mallardo. Grazie all’idea del food blogger pugliese Michele Mastropasqua – fondatore del blog Viaggiamagusta.com - anche durante le imminenti vacanze in Puglia, lo chef partenopeo non abbandonerà i fornelli per una cena tutta Made in Sud valorizzando le materie prime pugliesi in un incontro di gusto a sei mani.
«Per l’occasione – afferma lo chef Di Martino - realizzeremo 4 nuove pizze che faranno parte del nuovo menù invernale al Quattro Passi: La margherita che non c’è, crema di bufala, salsa al pomodoro, gel di basilico con crostini di pizza; Pizza Vico Equense, pizza bianca con stracciatella, pomodorino giallo, fungo porcino arrostito e fico al naturale; Pizza signora Silvana, fior di latte, melanzane fritte, crema di basilico, salsa al pomodoro giallo e limone di Sorrento grattugiato; Pizza Viaggiamagusta, olio e rosmarino con bufala fresca, pomodoro all’insalata e basilico dell’orto».
«Le nostre pizze variano in base alle stagionalità – hanno detto i fratelli Mallardo - quelle più gettonate sono sicuramente quella con la crema di zucca, bufala, capocollo di Martina Franca e olio extravergine di oliva e la Margherita scomposta, una passata di pomodoro pizzutello con all’uscita la stracciatella di basilico,semi di papavero e olio extravergine di oliva. Siamo pronti a metterci in gioco e ad apprendere da uno chef che vanta tante esperienze professionali».
Lo chef Marco Di Martino, ha collaborato per numerosi chef stellati come Alain Ducasse, Gennaro Esposito, Massimo Bottura, Renè Dzerbi, Antonino Cannavacciuolo, Massimo La Rosa, Domenico Iavarone ed Oliver Glowing. Cucina tradizionale che si fonde con le influenze dell’alta ristorazione italiana e francese senza perdere la sua identità.
Caparbietà, passione, sangue peruviano ma soprattutto il suo carisma da napoletano adottivo prendono forma nei suoi piatti. “Una cucina cromatica” proprio come viene da lui stesso definita.
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