Federico Cafiero de Rhao |
All’epoca pubblico ministero nel primo processo "Spartacus", il magistrato ha rivestito un ruolo cruciale nel conseguimento dello storico risultato della condanna a ventuno ergastoli e a novecento anni complessivi di reclusione degli imputati affiliati alla cosca camorristica dei Casalesi. Da quel momento la carriera giudiziaria di Cafiero de Raho ha assunto una fortissima ascesa quasi che Sorrento gli avesse portato fortuna. Dal 2013, dopo anni di lavoro nella DDA di Napoli, è stato Capo della Procura di Reggio Calabria dove è stato esclusivo titolare delle indagini sul terrorismo internazionale. È del 2017 poi la sua nomina, adottata dal Consiglio Superiore della Magistratura all’unanimità, a Procuratore Nazionale Antimafia. Altro intervento d’eccezione sarà quello di Antonino “Nino” Di Matteo, in magistratura dal 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta. Divenuto pubblico ministero a Palermo nel 1999, ha iniziato ad indagare sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte, oltre che sugli omicidi di Rocco Chinnici ed Antonino Saetta; per l'omicidio Chinnici ha rilevato nuovi indizi sulla base dei quali riaprire le indagini e ottenere in processo la condanna anche dei mandanti, riconosciuti in Ignazio e Antonino Salvo, mentre per l'omicidio Saetta ha ottenuto l'irrogazione del primo ergastolo per Totò Riina. La kermesse proseguirà poi il giorno 4 novembre, alle ore 10, presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento con la consegna delle Medaglie del Presidente della Repubblica e delle Menzioni d’onore a diverse personalità del panorama dell’impegno sociale alla presenza tra gli altri del presidente nazionale Vas Onlus, Gudo Pollice, di Daniele Granara e Rosario Fiorentino, membri del direttivo e dell’esecutivo dell’associazione VAS, e dei Magistrati de Raho e ed Esposito.
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