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Comune di Vico Equense |
Vico Equense - Domani mattina, venerdì 12 ottobre, il Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore incontrerà la deputata Carmen Di Lauro e il consigliere regionale Luigi Cirillo, esponenti del Movimento 5 Stelle, per discutere della querelle dei cani randagi presenti sul monte Faito e trovare una soluzione equilibrata, in un’ottica di leale e proficua collaborazione istituzionale. “Negli ultimi tempi – scrivono i due esponenti politici in una lettera inviata al Sindaco Buonocore – abbiamo seguito con grande interesse, attraverso le notizie di cronaca, la problematica riguardante la presenza di esemplari di cani razza maremmana nel parco del Monte Faito”. Lo scorso mese di settembre, anche dopo la nota dell’associazione Pro Faito, l’ente parco dei Monti Lattari e il corpo di polizia municipale di Vico Equense fecero accalappiare con il supporto dell’Asl Na 3 Sud alcuni maremmani. La cattura scatenò i social e il sindaco di Vico Equense fu oggetto di un vero e proprio linciaggio. “A tal fine – continua la missiva dei pentastellati – riteniamo che sia opportuno ricercare soluzioni che consentano di garantire la pubblica sicurezza e al contempo il benessere degli animali.” All’incontro prenderà parte anche il presidente dell’Ente Parco regionale dei Monti Lattari, Tristano Dello Ioio, che nei giorni scorsi ha chiaramente detto che le norme di salvaguardia del Parco, sancite dalla Regione Campania, non consentono la creazione di un’oasi in una zona che ricade in area di riserva integrale. Su questo punto è stato categorico: “Petizione o meno, non apriremo proprio a Faito quello che diventerà il canile di tutti e di tutto un territorio.” La condizione degli animali randagi, martedì scorso, è stato oggetto di un confronto tra Di Lauro e Cirillo con le associazioni animaliste. In quella sede si è discusso anche della vicenda che interessa il monte Faito, proprio in vista dell’incontro di domani. “Per contrastare il randagismo – scrive il Consigliere regionale Luigi Cirillo su Facebook - occorre predisporre un programma di sterilizzazione e microchippatura e poi ragionare su programmi di adozione o la reimmissione sul territorio.”
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