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mercoledì 24 ottobre 2018

In trincea per la libertà. Una valanga di messaggi a sostegno della pluralità dell’informazione e contro i tagli all'editoria

Mattarella pronto a schierarsi. La Lega frena i Cinque Stelle

Fonte: Vincenzo Lamberti da Metropolis 

Centinaia di messaggi di solidarietà: istituzioni, rappresentanti politici, cittadini comuni. Che hanno scelto di sposare la battaglia che Metropolis ha avviato contro il bavaglio all'editoria. Una proposta, quella presentata e annunciata in pompa magna dal Movimento Cinque Stelle attraverso il sottosegretario Vito Crimi, che se andasse in porto significherebbe la cancellazione della stampa locale, la fine del pluralismo e la chiusura di centinaia di aziende editrici. Una legge truffa "venduta" come un taglio agli sprechi e un colpo ai poteri forti dell'editoria, ma in realtà è l'ennesimo colpo, questa volta mortale, all'informazione locale, ai piccoli giornali che hanno il compito di informare la comunità e di essere voce libera del pluralismo.
Le parole di Mattarella 
L'appello che, nei giorni, scorsi anche la Federazione Italiana dei liberi editori aveva lanciato al Capo dello Stato Sergio Mattarella, potrebbe avere avuto un primo risultato. Parlando agli Stati generali della Lingua italiana che si sono tenuti al Quirinale ieri mattina, il Presidente della Repubblica ha espresso con chiarezza il suo pensiero: "Penso alla stampa e all'editoria in lingua italiana all'estero, per la quale è indispensabile il sostegno pubblico; penso alle traduzioni, alla produzione di contenuti audiovisivi, in cui può utilmente giocare un ruolo la Comunità Radiotelevisiva Italofona" le parole del Presidente che, seppur non riferite direttamente alla vicenda legata al fondo per l'editoria, sono state un primo chiaro segnale sul ruolo necessario dello Stato a sostegno dell'informazione.
 
Un ruolo riconosciuto dalla Costituzione e tutelato anche dalle norme che hanno rappresentato l'impegno concreto dello Stato a difesa della libertà di stampa. Norme che adesso, anche con il dichiarato obiettivo di cancellare la "carta stampata"come espressamente sostenuto dalla senatrice dei Cinque Stelle Taverna, sono messe in serio pericolo.
Il fronte si allarga 
Ma, anche dopo la netta presa di posizione di Metropolis, le note del sindacato campano, dell'Ordine regionale e della Fnsi, il fronte anti-giornali sembra essersi sparigliato. Due giorni fa il responsabile per l'editoria del movimento di Salvini, Morelli, aveva ribadito con chiarezza che le posizioni del Movimento Cinque Stelle sul fondo per l'editoria non sarebbero state condivise dalla Lega. Ieri, inoltre, è arrivata la nota della Lega di Castellammare di Stabia indirizzata ai parlamentari campani, a Salvini e a Giorgetti con la quale senza mezzi termini si chiede di "bloccare il disegno scellerato del Movimento Cinque Stelle sul taglio dei contributi all'editoria". Parole nette, da parte del movimento leghista stabiese, che prende posizione sulla vicenda a favore del pluralismo e a sostegno delle imprese editoriali, soprattutto quelle locali, che rappresentano l'ossigeno di un territorio: "La Lega non può avallare la scelta del Movimento Cinque Stelle - si legge nella lettera - Cosi muore l'editoria sana, quella locale e indipendente, a vantaggio sempre dei colossi dell'informazione. Non è una scelta saggia quella voluta da Luigi Di Maio e Vito Crimi di tagliare i contributi all'editoria. Si tratta di somme stanziate nel bilancio dello Stato che rappresentano una goccia in un oceano per lo stesso bilancio, ma che invece consentono a decine di giornali locali di poter andare avanti con la libera informazione e garantire lavoro a centinaia di giornalisti locali". La nota fa anche chiarezza su alcuni punti che, invece, spesso vengono nascosti o peggio ancora modificati dalla propaganda grillina: "Va chiarito che i fondi per l'editoria non sono destinati ai giornali che possono contare su un editore, ma sono rivolti per lo più a cooperative giornalistiche che fanno i salti mortali per poter mandare avanti le proprie aziende editoriali indipendenti. I giornalisti in questo caso sono editori di se stessi e questo garantisce una certa indipendenza. Tagliare questi fondi significa regalare il mercato ai grandi giornali finanziati da imprenditori e lobbies" le parole dei leghisti stabiesi che della vicenda hanno informato anche Gianluca Cantalamessa, componente della commissione bilancio del movimento di Salvini. La nota riprende anche con precisione il caso del quotidiano Metropolis: "Vogliamo portare all'attenzione del Capitano Matteo Salvini e dei nostri parlamentari - continua la lettera - il caso di Metropolis, quotidiano delle province di Napoli e Salerno, nato nella nostra Castellammare. Nel nostro territorio questo giornale è un punto di riferimento per i sindacati, per i lavoratori delle aziende in crisi, per i giovani che si avvicinano alla politica. Negli anni le inchieste di questo giornale hanno portato alla luce fatti sconcertanti su cui la Procura ha poi indagato. Metropolis ha subito minacce dalla camorra fino a vedersi ritirare il giornale dalle edicole dalla famiglia di un pentito e non ha mai chinato la testa. Una voce importante per il nostro territorio. Così come lo è II Roma per la città di Napoli e la sua provincia. Realtà che rischiano di scomparire anche solo con il taglio parziale dei contributi all'editoria" le parole dei referenti leghisti a Castellammare. "In sostanza - conclude la lettera - chiediamo alla Lega e a Salvini, a tutti i parlamentari campani e non, di trovare un'intesa con gli alleati di governo del Movimento Cinque Stelle su un eventuale emendamento che possa scongiurare la scellerata ipotesi di un taglio ai fondi per l'editoria. Altrimenti rischiamo di avvantaggiare sempre i grandi gruppi editoriali a discapito della genuina e libera informazione locale". Anche dalla vicina Torre Annunziata i salviniani chiedono al proprio partito a livello nazionale di rivedere questo punto. Mauro Iovane, da poco rappresentante leghista a Torre, spiega con chiarezza: "Sono entrato nella Lega perché ho sposato i principi di salvaguardia e tutela dei diritti dei cittadini. La libertà di informazione, di scrivere la verità come fate voi tra mille difficoltà è uno di questi principi e sarò al fianco della libertà di stampa" le sue parole.

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