Gianluca Daniele |
L'altra sera non c'era: era un segnale di dissenso? «Purtroppo non potevo esserci per motivi personali. Ma cosi come appare dai resoconti dei principali giornali che hanno seguito l'incontro, rischiamo di dare l'immagine contraria». Cosa? «Zingaretti è un elemento di cambiamento perché si pone in contrapposizione con chi negli ultimi anni ha guidato il Pd. Eppure può essere percepito come la ciambella di salvataggio della vecchia politica». Quindi lei è per un ricambio generazionale. « chiaro come, al di là della giusta questione del ricambio generazionale, diventa I decisivo, per realizzare il programma e gli obiettivi che Zingaretti si propone, che soprattutto qui a Napoli si rompa con la continuità che ha caratterizzato gli ultimi anni del Pd, portandolo all'immobilismo e all'irrilevanza. È, quindi, necessario sancire in modo inequivocabile come con la vittoria di Zingaretti vi sarà, nel Pd di Napoli, un cambio radicale di linea politica e di classe dirigente». Una nuova rottamazione. Basterà? «A parte che certi sistemi di potere interni al Pd nemmeno Renzi è riuscito a scardinare, occorre rimettere al centro della discussione congressuale temi come il lavoro, il welfare e l'integrazione: temi che sono stati oggetto del colloquio che ho avuto a Roma mercoledì con Zingaretti, con i colleghi Fiola e Chianese». Temi di sinistra, quindi. «Temi che negli ultimi anni sono stati messi in secondo piano, o dimenticati del tutto, con il risultato di far allontanare dal partito tanti napoletani, che vanno recuperati ritrovando quell'identità di sinistra da tempo smarrita». (Fonte: ad.pa. da Il Mattino)
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