Vico Equense - Altro passo importante per il trasferimento del complesso monumentale della «Santissima Trinità e Paradiso» al patrimonio della Città di Vico Equense. La Giunta municipale accelera l’iter burocratico, approvando un atto d’indirizzo che pone in essere alcune azioni che rafforzano e garantiscono la concreta attuazione dell’acquisizione dell’immobile. Il Sindaco Andrea Buonocore ha più volte manifestato questa volontà, spendendosi in prima persona per quest’obbiettivo, che negli anni si è bloccato più volte. Sulle vicende riguardanti il complesso «Santissima Trinità e Paradiso» vi è, da sempre, grande attenzione da parte della cittadinanza. A testimoniare l’interesse dei cittadini sono le due petizioni sottoscritte da migliaia di persone, i numerosi dibattiti pubblici e le varie istanze provenienti da associazioni e residenti, preoccupati per il destino dello storico dell’ente risalente al diciassettesimo secolo. Più volte il Consiglio comunale ha espresso la volontà di acquisire il bene, per destinarlo alla collettività. Per tutto ciò, alla luce di nuovi rapporti istituzionali intercorsi negli ultimi tempi, per rendere fattibile il passaggio al patrimonio comunale è necessario subentrare nei rapporti giuridici attivi e passivi dell’Istituto Santissima Trinità e Paradiso. Si è reso necessario, quindi, porre in essere delle azioni finanziarie al fine di rendere fattibile tale conseguimento. L’Istituto seicentesco a fine 2017, ha chiuso un bilancio con passività che ammontano a 912.691,20 euro. In merito a queste perdite, la Giunta municipale, rileva, che la somma di 704.972,13 euro riguarda debiti verso il Comune, un passivo che nell’ipotesi di acquisizione dell’immobile potrà compensarsi, non essendo necessario un effettivo esborso. La somma rimanente, 207.719,07 euro, invece concerne debiti verso terzi, e che richiedono il materiale pagamento.
Il Comune di Vico Equense è in grado di accollarsi quest’onere, fermo restando che l’ultima parola spetta al Consiglio comunale. Proprio per agevolare il definitivo passaggio al proprio patrimonio, l’Amministrazione comunale ha commissionato uno studio di fattibilità ad Aldo Aveta, ordinario di restauro architettonico e direttore della scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio dell’Università di Napoli, Alessandro Castagnaro, professore di storia dell’architettura e Pierluigi Aveta, architetto, esperto nella redazione di business plann e analisi di scenario. Lo studio di fattibilità, affrontato dal team di esperti incaricati, ha avuto come obiettivo primario la valorizzazione del bene, cercando di esaltare al massimo tutte le sue potenzialità e individuando una serie di funzioni compatibili. Ispirandosi ai più moderni concetti di conservazione attiva e integrata, si è proposto che il complesso diventi un importante polo culturale, incubatore di iniziative, soprattutto rivolte a un'offerta turistico-culturale di qualità, che consideri sì, le esigenze della cittadinanza, ma al tempo stesso rappresenti un volano formativo specialistico aperto all'internazionalizzazione e al contesto del Mediterraneo. Tutto ciò viene perseguito senza rinunciare alla salvaguardia di quei valori materiali e immateriali (aggregazioni per anziani, luogo di incontri culturali e teatrali, botteghe artigianali, polmone verde aperto alla città) che l'intero complesso ha storicamente offerto alla comunità.
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