di Filomena Baratto
Vico Equense - Ormai ci siamo. E’ questione di giorni, è pronto il nuovo romanzo. Ne posso raccontare i passi. E’ nato in un luogo ben preciso, cresciuto lentamente. Un pomeriggio di tre anni fa ho percorso un vecchio sentiero che non facevo da anni, la Sperlonga, un sentiero tra le colline di Vico Equense, nella costiera sorrentina. Cosa sarà mai un vecchio sentiero conosciuto da tutti, frequentato a tutte le ore, con una vista meravigliosa? Eppure ci mancavo da tantissimo tempo. Doveva essere una normale passeggiata, di quelle per “prendere un po’ d’aria”, ma è finito per essere un incontro ravvicinato con i luoghi dell’anima. In breve sono riemersi personaggi, fatti, storie, ricordi. E cosa potevo fare di meglio se non dare il benvenuto a tutte quelle illuminazioni? La scrittura per me è una forma di conoscenza e ho cominciato a buttare giù delle impressioni, con storie riemerse dal nulla, attraverso profumi e odori. L’olfatto è uno dei 5 sensi che più di ogni altro evoca i nostri ricordi, riaccende la memoria in modo preciso e univoco. Gli odori e le essenze ci restano appiccicati dentro e non vanno più via. Diventano mappe interiori, che, se percorse, ci raccontano la vita vissuta. Basta un odore e la mente vola, ci costruisce su. Molti restano chiusi dentro e non si riaprono se non portati fuori da un richiamo come vere e proprie esplosioni. Non è una storia vera, ma ha del vero, non è autobiografica ma porta con sé i miei luoghi tra cui emerge la Sperlonga, non ha personaggi reali ma tra tutti ne emerge uno da un piccolo antro della mia memoria. E quella passeggiata me lo ha riportato con una gran voglia di parlarne ed io gli ho dato una degna collocazione all’interno della storia. Avrò visto questa persona poche volte, ma la sua forza non è scemata nel tempo. Ci sono personaggi che entrano di prepotenza nella nostra vita e devi per forza farli accomodare. Mi ero ripromessa di non scrivere più del mio luogo natìo, non per una cattiva volontà, ma per volermi staccare da ciò che mi appartiene e che amo, per sentirmi più libera e scevra da ricordi che immancabilmente si accendono a parlare del proprio territorio. Questa volta credo sia stato il luogo a rincorrermi, riportandomi ricordi dimenticati e mai più rivisitati.
La storia è nata con le sue ali, i personaggi mi hanno chiesto di uscire dal buio della mente e così anche i luoghi si sono affollati per avere la loro presenza in questa storia. Insieme siamo partiti per una nuova avventura, e ora che è stata portata a compimento, è rimasto in me un po’ di vuoto. Stavo bene dalle mie parti, con gente conosciuta, con fatti di cui ero al corrente, in zone che mi porto dentro. Nel mezzo del tempo, Graus Editore, è un romanzo dove si indaga sul non detto, il non fatto, il non creduto, il non avuto. E’ un romanzo su come le donne affrontano oggi la vita, le loro priorità, le debolezze, le paure. Un’analisi dei comportamenti e delle attese tra ieri e oggi, sulla necessità di non rimandare la vita al domani per rincorrere quello che non c’è. E anche quando i sentimenti restano inalterati, muta tutto quello che c’è intorno attribuendolo alle interferenze del destino. La vita non è quello che diamo per scontato, ma quello che può cambiare giorno per giorno.
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