Pagine

lunedì 18 febbraio 2019

Sversamenti nel rivo d’Arco, indagini di capitaneria di porto e vigili urbani

Vico Equense - A seguito di numerose segnalazioni pervenute alle Autorità competenti per sversamenti di liquami in mare in corrispondenza della foce del rivo d’Arco, sono scattate immediatamente approfondite indagini condotte in stretta collaborazione tra la Guardia Costiera-Capitaneria di Porto di Castellammare, al Comando del C.F. (CP) Ivan Savarese, ed il Comando di Polizia Locale della Città di Vico Equense. Già nel pomeriggio di Domenica 17 Febbraio tecnici dell’ARPA Campania sono intervenuti, su richiesta della Guardia Costiera, alla foce del Rivo d’Arco al fine di effettuare prelievi finalizzati a verificare la natura dello sversamento e la tipologia di refluo. Nella mattinata odierna personale della Delemare Vico Equense con il Comandante 1° M.llo (NP) Maurizio Bellotti e Agenti della Polizia Locale di Vico Equense con il Comandante Cap. De Martino Ferdinando, hanno eseguito ulteriori attività di verifica nell’alveo del Rivo d’Arco, utilizzando anche un tracciante ed effettuando rilievi aerei con l’utilizzo del drone in dotazione alla Polizia Locale. Dagli accertamenti praticati è emerso che i liquami che si sversano a mare, anche se non in quantità rilevanti, provengono con molta probabilità da anomalie della rete fognaria gestita dalla GORI, poiché in qualche punto della rete i reflui fognari finiscono nella rete delle acque bianche e da qui ovviamente nell’alveo del rivo d’Arco e quindi a mare. Per questo i tecnici GORI sono stati convocati per essere ascoltati e fornire chiarimenti sia in merito alla natura dell’anomalia, sia per quanto riguarda i tempi per una risoluzione definitiva della problematica. Intanto l’alveo del rivo d’Arco rimane un sorvegliato speciale, monitorato costantemente dagli uomini della Guardia Costiera e dagli Agenti della Polizia Locale.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.