Giovanni Rivieccio |
Anche i tempi di cottura differiscono in base alla grandezza della pizza, così come la temperatura del forno, che per la pizza a metro è tra i 350/400°C, diversa rispetto a quella prevista per la cottura della pizza napoletana intorno ai 450°C.” La sfida vedrà i concorrenti impegnati sia sul fronte degli impasti, sia su quello della preparazione che della cottura. Gli ingredienti da utilizzare nella categoria classica sono: fior di latte dei Monti Lattari, pomodoro San Marzano schiacciato a mano, basilico, strutto (come condimento in sostituzione dell’olio extra vergine di oliva), parmigiano grattugiato. Per la Pizza a Metro creativa, invece, sarà di fondamentale importanza l'abbinamento degli ingredienti (a scelta libera). La stesura dell’impasto potrà avvenire a mano oppure con l'ausilio di attrezzi da cucina (mattarello). La dimensione della pizza dovrà essere di 30 centimetri di larghezza per 1 metro di lunghezza con una tolleranza del 10%. Importante sarà anche l'altezza dell'impasto che dovrà essere di 1,50centimetri ad esclusione del cornicione. "I primi tre classificati di entrambe le gare - ha spiegato Sergio Miccù - accederanno al Campionato Mondiale del Pizzaiuolo nella nuova categoria Pizza in pala/metro. L'ambita competizione si svolgerà presso la Rotonda Diaz di Napoli a settembre. A tutti i partecipanti al contest vicano, verranno rilasciati un attestato di partecipazione e una divisa. Ad iniziativa del Comune di Vico Equense, le pizze oggetto del contest, saranno offerte alle persone con disabilità delle strutture di Vico Equense e dell'intera Penisola Sorrentina. “Quella di Pizza a Metro – commenta Giovanni Rivieccio, direttore di Pizza a Metro - è una storia che inizia 50 anni fa, in un contesto economico molto diverso da quello che viviamo oggi, tempi in cui la pizza si acquistava in centimetri. Gigino si è lanciato pioneristicamente in questa impresa e il tempo gli ha dato ragione visto che siamo nel cinquantesimo anno di attività. Siamo passati da due/tre varietà di pizza a cinquantaquattro soluzioni diverse. Ad oggi, anche dopo l’ottimo riscontro di immagine, a seguito della cena con 50 chef stellati, capitanati da Antonino Cannavacciuolo e Gennaro Esposito, siamo stati contattati da tanti pizzaioli francesi, tedeschi, americani che vogliono imparare a realizzare la pizza a metro”. Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Associazione pizzaioli vicani Michele Cuomo: “Conferire un premio intitolato a Luigi Dell’Amura durante la quarta Edizione di Pizza a Vico ha un significato simbolico importante, sancisce e rappresenta il connubio indissolubile tra Vico Equense ed il suo cittadino, Luigi Dell’Amura”. Ad essere orgogliosi dell’istituzione di un premio dedicato alla memoria di Luigi dell’Amura è stata l’intera famiglia, attualmente è titolare de brand. Il trofeo si inserisce, infatti, nei festeggiamenti del 50esimo anniversario di pizza a Metro, nell’ambito dei quali, alla presenza del sindaco Buonocore era già stata installata una statua alla memoria di Luigi dell’Amura, nel piazzale antistante il locale di via Nicotera.
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