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mercoledì 26 giugno 2019

Monte Faito, rischio frane arriva un esperto della regione

Dissesto idrogeologico | L'appalto Patto De Luca-Cimmino, un tecnico del Genio Civile sarà il responsabile del progetto Il Comune ha 10 milioni di euro per realizzare gli interventi necessari per la messa in sicurezza

di Tiziano Valle da Metropolis 

Castellammare di Stabia - Un esperto della Regione al servizio del Comune di Castellammare di Stabia per risolvere il problema del dissesto idrogeologico del monte Faito. Il dirigente ai Lavori Pubblici Giuseppe Terracciano ha nominato responsabile unico del procedimento l'ingegnere Antonio Malafronte, in servizio presso il Genio Civile di Napoli. L'esperto della Regione avrà il compito di attuare il piano di manutenzione straordinaria che dovrebbe cancellare il rischio frane che incombe su migliaia di famiglie residenti nella zona collinare e nel centro antico di Castellammare. Il Comune stabiese è beneficiario di un finanziamento di 10 milioni di euro per la "sistemazione idrogeologica degli alvei torrentizi e le opere idrauliche annesse sui versanti del Monte Faito". Ma pur essendo stato individuato come soggetto attuatore, lo scorso ottobre ha inviato una nota alla Regione Campania e alla Protezione Civile chiedendo di poter indicare personale tecnico necessario «per l'espletamento dell'incarico di Rup, per carenza di personale qualificato». Un vero e proprio sos quello lanciato dal Comune di Castellammare di Stabia, che non avendo dipendenti in grado di seguire un progetto cosi complesso ha dovuto chiedere l'intervento della Regione.
 
Un problema con il quale si era già scontrata l'amministrazione guidata dall'allora sindaco Nicola Cuomo, che decise di rinunciare al ruolo di soggetto attuatore rimettendo tutto nelle mani di Palazzo Santa Lucia. Dopo quattro anni di riprova l'amministrazione Cimmino e stavolta potendo contare sul supporto della Regione Campania, che ha deciso di mettere a disposizione un esperto del Genio Civile per realizzare il progetto. La manutenzione straordinaria della montagna servirà soprattutto a ripristinare il deflusso delle acque piovane, probabilmente ripristinando e migliorando il vecchio sistema di epoca borbonica che passa da canaline, pozzetti e vasche disseminati lungo l'intero versante stabiese del Faito. Una montagna abbandonata da oltre vent'anni che rappresenta un pericolo per decine di migliaia di persone residenti a Castellammare di Stabia. Basta pensare che è in cima alla lista delle zone a rischio frana della Regione Campania. Un pericolo che per decenni ha frenato anche il recupero del centro antico della città stabiese, che rica de proprio in una delle aree considerate maggiormente a rischio. Con la nomina del Rup si mette a segno un punto importante per portare avanti il progetto di sistemazione idrogeologica, perché si entra nella fase operativa di un piano che - stando a quanto filtra dall'amministrazione - deve vedere aprire i cantieri già entro l'inizio del prossimo anno. L'obiettivo della giunta Cimmino, oltre che risolvere il problema del dissesto idrogeologico, è anche quello di ripristinare la vecchia strada di collegamento tra Castellammare di Stabia e la montagna. Un obiettivo importante perché assieme alla ripresa dell'attività della funivia, che sta facendo registrare numeri da record, rappresenterebbe un passaggio fondamentale per il rilancio del Faito.

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