Sant'Agnello - Il secondo libro autobiografico in cui Maria De Giovanni, quarantasettenne salentina, racconta la sua dolorosa ma coraggiosa convivenza con la sclerosi multipla, sarà presentato sabato 15 giugno dalle 18,30, alle 20,00, presso la Sala Riunioni del Centro Polispecialistico Janus (Farmacia Palagiano), in Via San Sergio, 1, a Sant’Agnello. A dialogare con l’autrice Carlo Alfaro, e Francesco Palagiano, che ha promosso l’evento col patrocinio di Asfi (Ass. scientifica farmacisti italiani), Rotary Club Sorrento, Hinner Wheel Sorrento, Fidapa Penisola sorrentina; media partner Mda set Comunicatons di Lina e Michele De Angelis. L’incontro con Maria e i suoi toccanti libri è l’occasione per riflettere e discutere su questa drammatica malattia. Si intitola “Sulle orme della sclerosi multipla. La rinascita”, questo secondo lavoro di Maria De Giovanni, dopo il grande successo nazionale del primo libro, “Sulle orme della sclerosi multipla”. Entrambi sono editi da Graus. Il nuovo testo ripercorre la vita dell’autrice nei mesi seguenti la pubblicazione del primo libro. Maria racconta, con l’intensità che le è propria, il suo difficile equilibrio, da vera “acrobata”, tra le giornate difficili imposte dalla sclerosi multipla, diventata nel frattempo più aggressiva al punto di richiedere un cambio di terapia, e i momenti felici in cui riesce, grazie alla gioia della condivisione con gli altri, a rinascere anche attraverso la sofferenza. E questa “rinascita” avviene proprio grazie all’affetto e alla presenza del suo pubblico che la segue, la sostiene, la supporta, la coccola.
Con questo libro Maria sembra quasi voler prendere per mano il lettore, per fare insieme un percorso di “riabilitazione alla vita”, che porti a imboccare la strada della felicità, a dispetto delle beffe del destino. E un libro diventa, allora, messaggio di speranza. Il racconto è il prosieguo ideale del primo, un progetto autobiografico in cui l’autrice racconta la storia di una giovane donna, sposata e madre di tre figlie, che deve affrontare il suo mostro, chiamato sclerosi multipla. Nel primo libro Maria aveva raccontato come, dopo la diagnosi, si era lasciata morire a piccole dosi, giorno dopo giorno, sopraffatta dal dolore fisico e dalla prostrazione. Maria era crollata sotto il peso di un forte senso di impotenza, scoramento, abbandono per la vita, seguito poi dalla forza di una rinascita, che, attraverso un difficile percorso, ha lasciato spazio ai contorni di una nuova personalità, emersa pian piano con grinta, coraggio e determinazione. Maria scrive, nel suo primo libro: “sono rimasta chiusa due anni in camera da letto, mi stavo lasciando morire a piccole dosi”. Ma poi impara a “vivere, e non sopravvivere, alla sclerosi multipla”, una malattia “che ogni giorno si prende un pezzo di te, e che ti imprigiona nel tuo stesso corpo”, costringendo “ad inventarsi, attimo dopo attimo, una ragione nuova per guardare alla Vita con occhi differenti”. Sclerosi multipla, “la malattia che ruba il corpo e scava l’anima di chi ne è colpito”, è un “indicatore di forza, perché è la forza l’unica vera arma efficace per affrontare questa patologia e vincerne le difficoltà che da essa derivano”. La diagnosi “traccia un percorso diametralmente opposto alla strada che si stava percorrendo. Paradossalmente però, quando questa terribile malattia arriva a colpire, dopo un’iniziale smarrimento, sviluppa la voglia di reagire e accresce il bisogno di Vita”. Maria è carica di emozioni positive, di forza e di energia universale, basata sulla voglia di vivere momento per momento. La sua tenace lotta alla malattia si identifica nella forza dell’amore e della dignità umana, e soprattutto il fascino della vita. Qualsiasi malattia grave è un’esperienza difficile da sopportare, ma nel caso della nostra amica può aprire il cuore e la mente fino addirittura ad avvicinare al mistero della nostra esistenza su questa terra. La svolta ci fu quando Maria capì che doveva fare esattamente il contrario che morire a piccole dosi: vivere, piuttosto, a piccole dosi. Da allora iniziò a riscrivere una nuova vita, iniziò a frequentare l’Università, si dedicò a progetti di solidarietà, riprese a coltivare passioni e progetti. Di tutto questo parla nel nuovo libro. Un libro che emoziona, che incita alla vita, che racconta di chi cade e si rialza e non molla. Un libro di chi crede nei sogni, dei lottatori che combattono il loro mostro, dei vincenti che credono nella speranza, degli umili come lei che sono tanto amati. Maria De Giovanni è una persona minuta ma esprime una forza titanica: tutta la forza di una donna che non si arrende alla malattia e alla sfortuna e lotta per sé e per gli altri. Maria scrive e testimonia continuamente con la sua vita come la malattia possa diventare un’opportunità. L’autrice, salentina di Borgagne, poliedrica negli interessi e appassionata in tutto quello che fa, è fondatrice e presidente dell’Associazione Sunrise di Borgagne, scrittrice e giornalista, speaker radiofonica, moderatrice di eventi, critico letterario e musicale. Ha realizzato il progetto nazionale “Il mare di tutti”, a favore delle persone disabili per consentire loro di fare fisioterapia in mare. E’ soprannominata dagli amici “uragano Mary” per le continue iniziative messe in atto. Il suo incessante peregrinare per l’Italia a presentare i suoi libri parlando della malattia l’ha fatta assimilare a Marco Togni, Osky per gli amici, volontario Aism, che ha percorso nel 2018 a piedi 6 mila km in 259 giorni, partendo il 17 marzo da Genova, sotto il ponte Morandi, e attraversando tutte le Regioni, per sensibilizzare sulla sclerosi multipla. Anche Maria De Giovanni sta riscuotendo popolarità nazionale e consensi unanimi ovunque per la tessitura sociale e il grande valore etico dei suoi testi che, sull’onda dell’enorme successo ed impatto emotivo, si candidano a diventare veicolo di un forte messaggio sociale per la lotta alla sclerosi multipla. La donna testimonia che ciò che conta, nel lungo e imprevedibile viaggio della vita, è coltivare la propria spiritualità, a dispetto degli accadimenti che ci sopraffanno, e reagire alla sofferenza e alla disgrazia con una dose di autoironia e ottimismo. Tanti i riconoscimenti accumulati finora dall’autrice, oltre 30 premi, per aver contribuito a divulgare la cultura e l’informazione sulle malattie e per l’impegno a favore degli altri, tra cui l’encomio del Presidente della Repubblica. Lei ama definirsi “ultima fra gli ultimi”, ma in molti la chiamano, per il suo impegno nella solidarietà, la “Madre Teresa del Salento”, “l’ambasciatrice di pace”. di Carlo Alfaro
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