Pagine

lunedì 15 luglio 2019

Lotta alla camorra: pochi cittadini. L’evento è un flop

Vico Equense non ha risposto presente alla manifestazione contro la camorra organizzata ieri in piazza. Alla fine, dopo le polemiche dei giorni scorsi, anche il sindaco Andrea Buonocore si è presentato per accogliere i parlamentari del Pd, chiamati a raccolta dal partito locale. Tra questi Franco Roberti, neo europarlamentare dem, il componente della commissione anticamorra Massimiliano Manfredi è Paolo Siani, deputato dem fratello di Giancarlo il giornalista ucciso dalla camorra. La città, però, non ha risposto alla chiamata anche a causa dell'orario e in tanti erano ancora al mare. In pochi in piazza per discutere di camorra dopo l'attentato della scorsa settimana nei pressi dell'hotel Astoria. E dopo le polemiche col sindaco che aveva vietato l'uso dell'aula consiliare. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha anche approvato una mozione a firma di quasi tutti gli esponenti di maggioranza e opposizione con cui si impegnava il sindaco Andrea Buonocore a scendere in campo e attivarsi quanto prima per istituire un tavolo di concertazione con forze dell'ordine e prefettura. Oltre a ciò, si chiedeva il potenziamento dell'impianto di videosorveglianza comunale. Si è trattato di un'iniziativa decisamente importante, che segna uno spartiacque a fronte di chi tuttora conserva un atteggiamento “negazionistico” sull'incubo camorra in penisola sorrentina. “C’è l’incombente urgenza di fornire risposte concrete al territorio, nell'attesa che gli investigatori facciano le loro indagini per accertare le responsabilità ed assicurare alla giustizia gli autori di questi gesti vivi ed indegni”. Il riferimento era sia all'ordigno dell'hotel Astoria ma anche ai due raid esplosivi contro un'impresa edile del posto impegnata nel restyling di un convento a Montechiaro. (di t.s. da Metropolis)

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.