L'appello di Legambiente a cittadini e Comuni
di Paolo Popoli da la Repubblica Napoli
Cosa saranno mai 10 grammi di spazzatura in più ogni giorno per abitante. Ebbene: equivalgono a 53,7 tonnellate di indifferenziato che la Campania è costretta a smaltire ogni ventiquattrore. Legambiente Campania invita perciò cittadini e Comuni a ridurre il contenuto del classico sacchetto nero. Soprattutto ora che si va incontro al fermo per 40 giorni del termovalorizzatore di Acerra: uno stop che lascerà a terra 80 mila tonnellate di rifiuti da "parcheggiare" in siti temporanei o da inviare fuori territorio. Parte così la campagna "Io non conferisco", un vademécum di buone pratiche a cui hanno già aderito tre città dove la differenziata vola: Acerra, Pomigliano d'Arco e Pollica. «La riduzione dell'indifferenziato è un'urgenza», dice la presidente di Legambiente Campania, Mariateresa Imparato. «Bisogna assolutamente ridurre quelle 80 mila tonnellate continua - e ciò può avvenire diminuendo le giornate di conferimento dell'indifferenziato. Le nostre proiezioni dimostrano che lì dove l'indifferenziato viene conferito un minor numero di volte, si registrano riduzioni nella produzione del secco e aumenti della differenziata».
I dati parlano chiaro: nelle città dove il secco è ritirato una sola volta a settimana, la differenziata è al 63 per cento. Negli altri dove si ritira tre volte alla settimana, la differenziata è invece ferma al 39 per cento. Napoli è in quest'ultima fascia. «La nostra campagna - aggiunge - è una sfida per trasformare la crisi annunciata in azioni virtuose, che restino». Se quei 10 grammi sopra citati (ossia una bottiglia di plastica da mezzo litro) diventassero 100 ogni giorno, le tonnellate in giacenza ad Acerra nei 40 giorni di fermo non sarebbero più 80 mila, ma 57 mila. «Ed è un risultato raggiungibile, concreto», prosegue Imparato. «Il punto è che nel sacchetto nero ci vanno solo 16 oggetti, come spazzolini da denti, ed, cicche, scontrini. Mentre la gente vi butta di tutto». Le stoviglie monouso usate, ad esempio, non vanno nell'indifferenziata. Un bicchiere da 3 grammi al giorno per ogni cittadino campano vale 17,5 tonnellate. Oltre a favorire l'ambiente, meno "secco" aiuta anche le tasche dei contribuenti. «Il trattamento e il conferimento dell'indifferenziato è aumentato di 50 euro per tonnellata (il costo attuale è di 180 euro)», ricorda Stefano Pisani, sindaco di Pollica dove la differenziata è al 78 per cento e che aderisce alla campagna «per poter migliorare ancora di più». Tra i virtuosi ci sono anche Acerra e Pomigliano, con il 70 per cento di differenziata. «È la nostra media da sette anni - dichiara Raffaele Lettieri, primo cittadino di Acerra -. Queste buone pratiche si raggiungono se amministrazione e cittadini fanno la loro parte. Noi vogliamo dire stop all'inceneritore, un ospite sempre indesiderato». Per Elvira Romano, vicesindaco di Pomigliano, «bisogna subito informare i cittadini».
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