Castellammare di Stabia - Come un biscotto inzuppato in una latta di benzina. A questo equivale mangiare una delle vongole raccolte dai predoni del mare alla foce del fiume Sarno. Gli esami, chiesti dagli investigatori della Capitaneria di Porto di Castellammare, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, evidenziano valori mille volte superiori alla media per quanto riguarda la presenza di idrocarburi. Il risultato sulle vongole analizzate sarebbe dovuto essere pari a zero, in alcuni mitili si sono riscontrati valori che arrivavano fino a 1.400. Basterebbe questo per comprendere l'attentato alla salute perpetrato da un'organizzazione criminale senza scrupoli, pronta a immettere sul mercato nero prodotti potenzialmente cancerogeni. Eppure nonostante le ripetute denunce e i sequestri, i predoni del mare che hanno diversificato i loro illeciti, alternando la pesca vietata dei datteri di mare con quella delle vongole, vanno avanti. Intanto, però, prosegue incessante l'attività di indagine e di prevenzione nei confronti di quella che si manifesta come una vera e propria organizzazione dedita alla pesca abusiva di vongole presso la foce del Fiume Sarno, tra i Comuni di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, zona altamente inquinata anche a causa della presenza di metalli pesanti. Ieri mattina, infatti, la Guardia Costiera di Castellamare di Stabia coordinata dal Comandante Ivan Savarese, ha effettuato il sequestro di oltre 50 chili di vongole veraci pescate in zona non autorizzata dalla Regione Campania e particolarmente inquinata procedendo alla denuncia di quattro soggetti provenienti dall'hinterland di Napoli alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Le quattro persone dopo aver raccolto le vongole attraverso l'utilizzo di autorespiratori nel tratto di mare incriminato antistante lo scoglio di Rovigliano, hanno caricato il pescato su due autovetture e si sono diretti verso il casello autostradale quando sono stati bloccati dagli uomini e dai mezzi della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia che, hanno provveduto al sequestro del pescato, delle due autovetture e delle attrezzature di pesca ivi ritrovare. "Il rischio è sempre lo stesso, e cioè che le vongole pescate nella melma, nel tratto di mare alla foce del Fiume Sarno, possano arrivare sulle tavole degli ignari consumatori. Per questo motivo si raccomanda la massima attenzione nell'acquisto dei molluschi bivalvi" il monito della Guardia Costiera. (di t.v. da Metropolis)
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