«Fiume Sarno come ecosistema complesso: ripartire dalla terra per coltivare un approccio olistico a problematiche antiche»: è il tema del convegno in programma sabato 19 ottobre, alle ore 9 presso l’Azienda Agricola-Agrituristica “Poggio Fecondo”, via Fiano 32, a Nocera Inferiore
«Fiume Sarno come ecosistema complesso: ripartire dalla terra per coltivare un approccio olistico a problematiche antiche»: è il tema del convegno in programma sabato 19 ottobre, alle ore 9 presso l’Azienda Agricola-Agrituristica “Poggio Fecondo”, via Fiano 32, a Nocera Inferiore. Focus, in particolare, su Biodiversità; Servizi Ecosistemici; Tutela, utilizzo e gestione sostenibile della acque; Agricoltura multifunzionale; Educazione Ambientale; Contratti di fiume e Infrastrutture verdi. L’iniziativa finalizzata ad una “visione d’insieme” sulle molteplici problematiche che affliggono il fiume Sarno e che si ripercuotono sulle popolazioni del proprio bacino idrografico, un approccio di tipo olistico, ossia basato sull'idea che le proprietà di un sistema complesso quale è l’ecosistema Fiume Sarno non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue singole componenti ma vanno necessariamente trattate in maniera sistemica, globale.
Interverranno per i saluti istituzionali Avv. Manlio Torquato, Sindaco di Nocera Inferiore; Dott. Filippo Diasco, Direttore Generale politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Dott. Antonio Limone, Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Dott. Vito Busillo, Presidente Coldiretti Salerno; Dott. Antonio Crescenzo, Presidente Ente Parco Regionale del Bacino del Sarno; La relazione introduttiva affidata a Mattia Bruno Francavilla, Ingegnere Idraulico - Libero professionista. Seguiranno le relazioni: Dott. Luigi D’Aquino, Agronomo - Ricercatore ENEA; Dott. Giuliano D’Antonio, Agronomo- FONMED_ ProfAgri Salerno;
Ing. Mario Sica, Regione Campania-Funzionario Direzione Generale Difesa Suolo ed Ecosistema; Ing. Antonio Pizzolante, Ingegnere Ambientale- Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; Dott. Gerardo Lombardi, Regione Campania- Referente Tecnico Piano di Tutela delle Acque; Dott. Antonio Marfella, Oncologo- presidente Medici per l’Ambiente di Napoli; prof. Rocco De Prisco, Istituto di Chimica Biomolecolare- CNR; Dott. Paolo Attianese, Nutrizionista-Università degli Studi di Salerno; Dott. Francesco Corrado, Farmacista-Fitopreparatore; Prof. Ing. Paolo Massarotti, Facoltà di Ingegneria-Università degli Studi di Napoli Federico II; C.F. (CP) Ivan Savarese- LGT Marcello Manfredi (Comandante Guardia Costiera Castellammare di Stabia -Luogotenente capo nucleo di Polizia Giudiziaria); Sen. Avv. Francesco Urraro, Membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica; Sen. Dott. ssa Virginia La Mura, Membro della Commissione Ambiente del Senato della Repubblica. Interventi conclusivi previsti Dott. Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione “Osservatorio Agromafie” di Coldiretti; On.le Fulvio Bonavitacola, vice Presidente Regione Campania-Assessore all’Ambiente.
Un ecosistema è un sistema complesso formato da una comunità di organismi viventi di specie diverse che vivono in un particolare luogo e ambiente fisico. Tra gli organismi di un ecosistema e l'ambiente si innestano delle relazioni che danno vita a un continuo scambio di materia ed energia. Un corso d’acqua, dalla sorgente alla foce, è considerato una successione di ecosistemi che sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli ecosistemi terrestri circostanti. La biodiversità, oltre al suo valore intrinseco, è importante anche perché fonte di beni, risorse e servizi per l’uomo, indispensabili per la sua sopravvivenza. Infatti, oltre che rappresentare il prerequisito della fornitura di cibo, legname e fibre, assicura una serie di servizi “senza prezzo”: la regolazione delle risorse idriche, il funzionamento dei cicli biogeochimici, la regolazione del clima locale, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la fornitura di valori spirituali, storici, ricreativi e turistici. La totalità di questi servizi sono stati raggruppati dal Millenium Ecosystem Assessment (MEA) nell’espressione “ecosystem services”. Di questi servizi beneficiano direttamente o indirettamente tutte le comunità umane, animali e vegetali del Pianeta. L’uomo in quanto essere vivente, secondo l’approccio ecosistemico inteso come “strategia per la gestione integrata della terra, dell’acqua e delle risorse viventi, che promuove la conservazione e l’uso sostenibile in modo giusto e equo” (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente - UNEP, 2000), è considerato parte integrante degli ecosistemi. Tra i numerosi servizi ecosistemici associati alle acque interne, particolarmente importanti nelle aree ad elevato insediamento umano, quale è il bacino idrografico del Fiume Sarno, si annoverano quelli attribuibili al sistema suolo-terreno saturo che assicura il rifornimento di acque di falda destinate alla potabilizzazione, l’uso irriguo delle acque superficiali e profonde, l’autodepurazione delle acque reflue civili e industriali che avviene nelle acque superficiali, la regolazione del clima, contenimento della perdita di biodiversità aumentando la connettività tra aree naturali esistenti, miglioramento del paesaggio etc. È dunque attraverso la pianificazione territoriale che si devono creare i presupposti affinché possa essere data concreta attuazione agli indirizzi dettati dalla Direttiva quadro sulle acque (WFD), della Politica Agricola Comune (PAC) e possa essere implementato il concetto di infrastruttura verde.
Un ecosistema (fluviale) è un sistema complesso formato da una comunità di organismi viventi di specie diverse che vivono in un particolare luogo (componente biotica) e ambiente fisico (biotopo). Tra gli organismi di un ecosistema e l'ambiente si innestano delle relazioni che danno vita a un continuo scambio di materia ed energia. Partendo da tale assunto, con il convegno presentato in queste pagine, si intende promuovere una “visione d’insieme” alle molteplici problematiche che affliggono il fiume Sarno e che si ripercuotono sulle popolazioni del proprio bacino idrografico, un approccio di tipo olistico, ossia basato sull'idea che le proprietà di un sistema complesso quale è l’ecosistema Fiume Sarno non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue singole componenti ma vanno necessariamente trattate in maniera sistemica, globale. Lo si vuole fare “ripartendo” dall’agricoltura, che nella valle del Sarno si è sempre contraddistinta per prodotti d’eccellenza ma che oggi, rinnovata nei metodi e nei processi produttivi, e con una connotazione multifunzionale, è chiamata a fare la propria parte nella sfida di risanamento ambientale del bacino idrografico del fiume Sarno. AEA: Agenzia europea dell’ambiente. Modera il giornalista Antonino Siniscalchi.
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