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giovedì 21 novembre 2019

Le imprese idriche regionali fanno squadra. Nasce “Rete Campania” con Utilitalia e 13 aziende


L’obiettivo è sintetizzare le singole esigenze e porsi con maggiore efficacia nel confronto con le istituzioni regionali e nazionali per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini attraverso una gestione efficiente del ciclo idrico integrato e un assetto degli impianti conforme alle normative

Napoli - Una rete composta dalle aziende campane del Servizio Idrico Integrato che le rappresenti presso le Istituzioni, facilitando il dialogo fra i gestori, l’Ente Idrico Campano, la Regione e l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), con l’obiettivo di sintetizzare le singole esigenze e di porsi con maggiore efficacia nel confronto, al fine di migliorare la qualità dei servizi ai cittadini. Con la firma, oggi a Napoli, di un Protocollo d’Intesa fra Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) e 13 aziende del territorio, è nata “Rete Campania”, la prima associazione territoriale delle imprese che si occupano del Servizio Idrico Integrato. Le aziende aderenti sono ABC (Napoli), Acqua Campania (Napoli), Acquedotti (Orta di Atella), ASIS Salernitana Reti ed Impianti (Salerno), Alto Calore Servizi (Avellino), Ausino Servizi Idrici Integrati (Cava de' Tirreni), Consac gestioni idriche (Vallo della Lucania), EVI - Energia Verde ed Idrica (Ischia), Gesesa (Benevento), GORI (Ercolano), Ottogas (Napoli), RDR (Torre del Greco) e Salerno Sistemi (Salerno): 13 imprese dal significativo ruolo economico e industriale, che generano un fatturato di oltre 500 milioni di euro e forniscono il servizio di acquedotto al 70% degli abitanti della Campania.


L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto di Utilitalia “Rete Sud”, una rete di imprese con sede nel Mezzogiorno che operano nei settori dell’acqua, dell’ambiente e dell’energia, finalizzata a promuovere lo sviluppo dei servizi nel Sud Italia. In Campania deve ancora completarsi il processo della Legge Galli, che nel 1994 avviò una profonda riforma del servizio idrico basata su un approccio di tipo industriale nella gestione del Ciclo Idrico Integrato. Anche il trattamento delle acque reflue costituisce un elemento critico, con circa 130 agglomerati oggetto di procedura di infrazione comunitaria e una complessa gestione dei fanghi di depurazione a causa della fragilità del contesto impiantistico locale e dell’incertezza del quadro normativo nazionale. “Rete Campania” costituirà uno spazio di confronto e programmazione tra gli aderenti, con l’obiettivo di affrontare le problematiche esistenti ed emergenti, nonché di trasferire esperienze e best practice. “Rete Campania” si pone inoltre come obiettivo quello di assumere iniziative utili a far convergere il sistema idrico regionale verso un assetto pienamente conforme alla normativa, sia sotto il profilo degli affidamenti, sia sotto quello della tutela dei corpi idrici e in generale della qualità del servizio. “Quello del Servizio Idrico Integrato – spiega il Direttore Generale di Utilitalia, Giordano Colarullo - è un settore decisivo per la qualità della vita dei cittadini, essenziale per il sistema economico e con grande potenziale di sviluppo. ‘Rete Campania’ rappresenta un passo importante per rafforzare il sistema delle imprese idriche della Regione secondo una logica industriale, la via obbligata per migliorare i servizi all’utenza e per generare importanti impatti sull’occupazione e l’indotto locale”. Il Protocollo prevede di istituire un gruppo di lavoro specifico su tematiche relative all’attività di regolamentazione del Servizio Idrico Integrato posta in capo ad ARERA. Al contempo verranno creati gruppi di studio interaziendali su progetti innovativi da implementare su scala ampia, anche per fronteggiare a livello regionale - e non strettamente locale - gli effetti dei cambiamenti climatici in un’ottica di rispetto dell’ambiente e sviluppo sostenibile, in maniera coordinata e condivisa.

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