Vico Equense - “Siamo venuti per adorarlo” fu il tema dell’incontro mondiale giovanile svoltosi a Colonia nel mese di agosto del 2007. Giovani di ogni continente, “e con essi tutta la Chiesa” ripercorsero idealmente l’itinerario dei Magi per incontrare, come loro, il Messia. E non a caso fu scelta come sede dell’incontro Colonia dove, nel 1164 Federico Barbarossa, dopo aver conquistato Milano, fece trasportare le reliquie dei Magi, dove si trovano nella Cattedrale Gotica.
L’Epifania, con la rivelazione gloriosa del Gesù Bambino, per le Chiese di Oriente, è la vera e propria celebrazione del Natale: Epifania significa infatti “manifestazione“ di Gesù al mondo intero. E i protagonisti dell’Epifania sono i Magi, IDEALI RAPPRESENTANTI DI TUTTI I POPOLI, regali personaggi a cui la tradizione si è sempre dedicata con interesse e passione. Nel lungo corteo dei Magi è visibile, in filigrana, la processione planetaria dei popoli che seguono il cammino indicato da una stella. I Magi diventano un segno universale di ricerca, di speranza, di salvezza ed il loro viaggio diventa l’emblema della vita cristiana intesa come distacco, come sequela e ci ricorda che molti uomini di buona volontà si muovono e si fanno pellegrini della verità illuminata dalla stella di Betlemme.
LA STRADA DA SEGUIRE E’ QUELLA DEI MAGI: METTERSI ALLA RICERCA DI DIO, APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DI QUEL GESU’ INCONTRATO A NATALE.
E i tre re Magi, oltre al collegamento cristiano rappresentano il viaggio del sole nella notte , un significato quindi strettamente solare che rimanda a quanto enunciato dall’Apostolo Matteo che al riguardo diceva: “giungevano da Oriente e domandavano dov’è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo.“
Personaggi rappresentati come una casta di sapienti, dediti all’interpretazione dei sogni, alla magia, all’astrologia e all’astronomia, i Magi sono stati identificati, dalla tradizione cristiana, come sovrani orientali e collegati alla civiltà arabo - caldaica. Anche il seguito dei Magi è stato sempre fonte inesauribile di spunti in cui si condensa l’immaginario che fa animare il corteo di personaggi che, inserendosi nell’ imperante gusto esotico, rappresentano tipi orientali e levantini eletti per ceto sociale e per rango militare.
I loro nomi e i loro doni: Gaspare, Re d’Arabia - che porta in dono l’ INCENSO, quella resina aromatica che si brucia nella funzioni, considerato simbolo della divinità di Cristo; Melchiorre , Re della Persia, che reca come dono la MIRRA, la resina gommosa adoperata per unguenti odorosi, simbolo che preannuncia le sofferenze e la morte in croce di Cristo; Baldassarre, Re dell’India. Il suo dono è l’ORO, interpretato come simbolo delle regalità di Cristo. Tre doni che assumono valore simbolico, prevalentemente cristologico, indicando la natura ed il rango di colui che i Magi erano andati ad adorare, E il loro numero ternario è collegato alle tre età dell’uomo, ai tre continenti allora conosciuti (Asia, Africa, Europa), ed è indicativo delle tre virtù teologali, dei tre sensi della Sacra Scrittura, delle tre parti della filosofia. Personaggi che in ogni presepe vengono ammirati per le fattezze artistiche che gli scultori imprimono alle statuine, divenendone parte integrante dell’allestimento, i Magi, nella sfilata delle Pacchianelle, sono sempre attesi con grande interesse, e il passaggio del loro pomposo corteo, immerso in un’atmosfera irreale, ottiene sempre meraviglia. Su splendidi cavalli riccamente bardati, essi appaiono con i loro grandi paludamenti d’oro e d’argento, con le lunghe raffinate palandrane, il tutto per dare l’idea di essere detentori di una ricchezza fantastica, ostentata comunque con molta disinvoltura e decoro. E ciascun Magio è accompagnato da personaggi che formato il proprio seguito: il mazziere con l’emblema, (quel segno rappresentativo indicante il sole, la luna e le stelle, una corolla), il valletto col nome, i servitori e i portatori dei doni, i paggi con i flabelli, i palafrenieri. Il tutto presentato con dovizia di particolari decorativi: scettri, armi, oggetti, pietre preziose racchiusi in scrigni. Cultura mescolata con verosimiglianza ad elementi di fantasia per accrescere le particolarità di un mondo lontano, esotico, fiabesco, ed è forse per questo che i Magi sono presenti in molte fiabe, e particolarmente in quelle russe.
E ai Magi si accompagnano le georgiane, donne del grande Caucaso, dedite alla pastorizia e all’agricoltura, ma che sapevano diventare austere allorquando dovevano presentarsi ad una festa Nei tratti fini ed eleganti e nell’incarnato chiaro dell’aspetto, le Georgiane richiamano il tipo di bellezza del tempo. Se si volesse particolarmente descrivere, una per una, le particolarità che compongono il corteo dei Magi, certamente ci si dimenticherebbe di qualcosa, e anche se fosse, osservando sfilare quei numerosi personaggi viene da chiedersi: che cosa manca per essere quadri di storia?
9 – Continua. A cura dell’Ass.ne Amici delle Pacchianelle
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.