E gli interventi poetici di Erri De Luca, Lorenzo Marone,
Mariano Rigillo
Sorrento - Marina Bruno presenta a Sorrento “Parthenoplay”, titolo del suo ultimo lavoro
discografico, il quarto della cantante napoletana, prodotto da MB Concerti e
distribuito da Phonotype Record nonché del prossimo tour che l’artista
programma per la imminente primavera e di cui anticipa nei prossimi giorni
alcune date promozionali. Marina Bruno sarà in Costiera lunedì prossimo, 27
gennaio 2020, ospite della Fondazione Sorrento a Villa Fiorentino per un evento
organizzato da Fade-In che la vedrà protagonista con la presentazione di Giuliana
Gargiulo.
L’ultimo lavoro della cantante vuole essere u n tributo a Napoli, incessante fonte
di ispirazione per una moltitudine di musicisti, compositori, parolieri, poeti,
arrangiatori, volendo racchiudere quest’elenco nell’alveo del genere, che si rivela
attraverso un affascinante percorso in quattordici brani proposti nei singolari
arrangiamenti del pianista Giuseppe Di Capua. Preziose tracce musicali che
restituiscono capolavori senza tempo di Viviani, Bovio, Nicolardi, Denza,
E.A.Mario fino a Renato Carosone e Pino Daniele, rivelando, per alcuni di essi,
passioni inaspettate che prendono corpo nella voce testimoniante di Erri De Luca
(nel brano “Io te vurria vasà”), di Lorenzo Marone (in “Napule è”) e di Mariano
Rigillo (ne “O surdato ‘nnamurato”).
In tal senso “Parthenoplay” sintetizza per Marina Bruno un lavoro di ricerca
musicale che basa su scelte consapevoli la necessità di incontro e di condivisione
- di idee, opinioni, atmosfere – legate ad una visione di Napoli quale “città
mondo”, crocevia di culture e stili, diversi solo in apparenza.
Si spiega così, ad esempio, la doppia versione del brano “‘O surdato
‘nnamurato”, capolavoro del 1915 di Aniello Califano e Enrico Cannio, che avvia
all’ascolto di “Parthenoplay” con una delicata esecuzione solo voce e pianoforte
introdotta dall’ispirato recitativo di Mariano Rigillo, per poi tornare, alla fine, in un
arrangiamento swing che ne ibrida in chiave dixieland cadenze e sonorità.
Ma è solo uno tra i tanti esempi di “meticciato musicale avanzato” che Marina
Bruno e Giuseppe Di Capua realizzano in questo progetto che sovrappone,
accosta, riarmonizza, cita temi noti del jazz come del pop, per un curioso viaggio
tra le culture musicale di tanti paesi.
“È come se le canzoni, dopo un lungo viaggio – aggiunge Marina Bruno –
facessero ritorno a casa, portando con sé tante piccole cose raccolte qui e là”.
E così, la “Rumba degli Scugnizzi” di Raffaele Viviani “rientra” dal Sudamerica
mescolandosi nel tema alla straordinaria “Caravan” di Juan Tizol e Duke Ellington
e “Munasterio ‘e Santa Chiara” di Galdieri e Barberis muta i suoi accenti
innervandosi in un bolero di ispanica discendenza, giusto per fare qualche
esempio.
Con Marina Bruno, suonano in “Parthenoplay” Alessio Busanca e Giuseppe Di
Capua al piano, Gianfranco Campagnoli alla tromba, Claudio Romano e Giuseppe
La Pusata alla batteria, Tommaso Scannapieco al basso, Aldo Vigorito al
contrabbasso, Pierpaolo Bisogno al vibrafono e alle percussioni. Registrazione,
missaggio e mastering di Carlo Gentiletti / Elios.
FONDAZIONE SORRENTO - Corso Italia, 53 - Villa Fiorentino
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.