Sorrento - Quelle calciatrici strane che usano le mani, affascinate dalla solitudine di un ruolo che offre più responsabilità, ma meno copertine. Una vita sportiva a difendere quei legni che diventano amici, abbrancando una sfera di cuoio da ultimo baluardo di una squadra che sa di poter contare su una saracinesca quasi insuperabile. Paola Porzio è un simbolo della Dinamo Sorrento: i colori rossoneri tatuati sulla pelle ed un dualismo con Silvana Scermino vissuto con la massima serenità, anche in virtù di un nuovo ruolo in società che la vede ancora più interessata alle esigenze di un gruppo che ormai è una grande famiglia allargata. Calvi all’orizzonte, per tornare a far punti e sorridere in vista di un rush finale dove ogni punto può valere doppio.
Anche quest’anno confermatissima in maglia Dinamo: portiere ma anche elemento di grande supporto per la società. Esempio di attaccamento, da dove nasce il tuo amore per i colori rossoneri?
Anche quest’anno confermatissima in maglia Dinamo: portiere ma anche elemento di grande supporto per la società. Esempio di attaccamento, da dove nasce il tuo amore per i colori rossoneri?
“Si tratta in primis di una storia di amicizia. Sono stata parte del progetto Dinamo fin dalla costruzione del primo mattoncino, grazie al legame forte con il presidente Giulia Botta. Si tratta dell’unico progetto di calcio femminile in Penisola Sorrentina, e mi ha subito affascinato l’idea di una struttura societaria concepita prettamente al femminile. Fino alla scorsa stagione giocavo assiduamente, poi l’arrivo di Silvana Scermino mi ha permesso di tirare un po’ il fiato, per questioni anagrafiche ed impegni lavorativi importanti che mi impediscono di allenarmi con la necessaria continuità. Quest’anno trascorro perciò il mio tempo anche dietro alla scrivania, aiutando il club in varie mansioni di responsabilità.
A che età si è manifestata la tua passione per il calcio, e quali sono state le tue prime esperienze?
“L’amore per questo sport è nato quando ero piccola, all’età di circa 16 anni, avvicinandomi in primis al calcio a 11. Ho iniziato a Vico Equense, quindi Gragnano e poi Juve Stabia: esperienza bellissima poiché in maglia gialloblù ho vinto un campionato arrivando a disputare anche la Serie B. Successivamente sono stata costretta ad uno stop forzato a causa degli infortuni: in 3 anni mi sono purtroppo rotta entrambi i crociati delle ginocchia, prima il destro e poi il sinistro. Il recupero è stato molto tosto, e man mano mi sono sempre più avvicinata al calcio a 5”.
Perché proprio il ruolo di estremo difensore?
“Inizialmente per esigenza, anche se devo dire che il ruolo mi ha sempre affascinato. Avverti un senso di responsabilità, perché si tratta di una posizione che può darti tanto ma anche toglierti tanto in pochissimo tempo. La passione non è ancora definitivamente tramontata anche perché ogni volta che arrivo nel quadrato, mi viene sempre quella voglia di rimettermi tra i pali. Ma anche se gli impegni portano via del tempo, continuo a sentirmi parte integrante della famiglia Dinamo”.
Silvana Scermino, nel corso di un’intervista rilasciata circa un mese fa, ha parlato dell’ottimo rapporto con te. Quanto sono importanti il rispetto e la sana competizione per crescere e migliorarsi?
“Conoscevo già Silvana, avendo giocato con lei tra le fila della Juve Stabia. C’è stima reciproca, scherziamo molto, e ci diamo continuamente consigli. In campo il portiere è una persona sola, per certi versi “solitaria”, per cui avere un termine di paragone è importante per limare alcune situazioni”.
Dopo 2 settimane di riposo si torna finalmente in campo per una gara ufficiale. Avete avuto modo di analizzare insieme al mister ciò che non ha funzionato contro le due battistrada, e su cosa c’è da lavorare?
“Purtroppo nelle ultime uscite abbiamo pagato qualche defaillance sotto il profilo mentale. Tecnicamente e tatticamente siamo cresciute moltissimo grazie al lavoro del mister Di Dato, che ci ha inculcato nozioni di fondamentale importanza per offrire continue variazioni di gioco sul campo. Dobbiamo crescere di testa, ma siamo consapevoli che ci vorrà del tempo. Questo è per noi un anno di transizione, puntando ai play-off con leggerezza senza alzare troppo l’asticella, maallo stesso tempo gettando le basi per la prossima stagione”.
Domenica a Sant’Agnello arriverà Calvi, già battuta in trasferta nella gara di andata. Che tipo ti partita ti aspetti?
“Dovremo senz’altro confermare il risultato giunto a campi invertiti nella prima parte di stagione, soprattutto perché ci troviamo a nostro agio sul sintetico di Viale dei Pini, e vogliamo dare una grande soddisfazione al pubblico che verrà a tifare per noi sugli spalti. Sono in gioco punti importanti, e sono fiduciosa nelle possibilità di poter conquistare l’intera posta in palio”.
Prima di 5 finali contro squadre sulla carta alla portata. Avete stilato una tabella da qui al termine della regular season?
“Pensiamo partita dopo partita. Non abbiamo fissato una posizione specifica da raggiungere in classifica: ora c’è Calvi, man mano cercheremo di sommare il maggior numero di punti possibile e soltanto alla fine tireremo le somme”.
Foto: Elisabetta Palomba
Foto: Elisabetta Palomba
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