Sorrento - Un’asta solidale con offerte esclusivamente online per sostenere l’artigianato artistico della costiera sorrentina. Si chiama “Salva l’arte… e mettila da parte” l’iniziativa che si svolge sul sito www.salvalarteemettiladaparte.com, dove è possibile scoprire le opere in vendita attraverso dettagliate foto, insieme alla descrizione ed alle biografie degli artisti e degli artigiani partecipanti. Informazioni tradotte anche in inglese.
Sabato il vernissage, lunedì alle 20:20 l’apertura delle trattative che si protrar-ranno fino alla stessa ora del 20 luglio. Sono 35 gli artisti e maestri dell’artigianato che hanno aderito al progetto ideato da Marcello Aversa e realizzato con il patrocinio della Fondazione Sorrento, in collaborazione con Peninsulart, Cattedrale di Sorrento, Surrentum, Crocevia, Botteghiamo, About Sorrento, L’Arte Nascosta, le Associazioni Intarsiatori, Nemesi e Giovanile 361°.
Testimonial della manifestazione il procuratore della Repubblica di Napoli, Catello Maresca; il rapper Anastasio; l’attrice Elisabetta Valgo, lo scrittore Maurizio De Giovanni, l’attore Peppe Barra, il blogger newyorchese Salvato-re Peter Ambrosino, l’artista statunitense Joan Dilieto.
L’obiettivo è ridare visibilità e sostegno al settore dell’artigianato sorrentino, costretto a fronteggiare la concorrenza della grande distribuzione. Un fenomeno che ha ridotto le potenzialità di un comparto dal quale, negli ultimi trent’anni, si sono allontanati sempre più i giovani, costretti a ripiegare su al-tre attività.
“Questo tempo drammatico che ancora viviamo, per quanto in maniera più lieve, oltre a sottrarci ai nostri affetti e alle nostre relazioni, ha allontanato noi, artigiani e artisti, dalle nostre botteghe e dai nostri studi - spiega Marcello Aversa -. Botteghe che oggi sentono ancora di più il peso di problematiche purtroppo già esistenti. Negli ultimi decenni, infatti, nei centri storici italiani si è avuta una lenta ma inesorabile scomparsa di tante piccole botteghe di artigiani, sopraffatte da attività in franchising, bar, pub e negozi nei quali buona parte degli oggetti esposti nulla hanno a che fare con la nostra cultura; quella cultura che assieme alle bellezze naturali ha reso questa terra e l’intero Paese così interessante agli occhi del mondo.
Tutto questo - conclude Aversa - in buona parte è dovuto non solo alla massificazione del turismo, ma anche alla troppa burocrazia che in alcuni casi non fa altro che attanagliare, confondere e sconfortare noi artigiani che a volte non troviamo altra soluzione che gettare la spugna”. All’asta, coordinata dalla Fondazione Sorrento, andranno opere di artigiani, artisti e botteghe della penisola sorrentina: Marcello Aversa, Giuseppe Ercolano, Federico Iaccarino, Antonio Schisano, Enzo Prestileo, Intarsi Leone, Giglio Asla, Gargiulo Inlaid, Enrico D’Errico, Francesco Ercolano, Luca Tramontano, Biagio Barile, Franco Stinga, Daniela Pollio, La Gemma, Salvatore Simioli, Mastellone Giuseppe, Luciano De Simone, Maio-ne Intarsi, Giuseppe Rocco, Michele Calemma, Alessandro Ottone, Massimo Sepe, Riccardo Propoli, Gabriela Fluss Tramontano, Umberto Astarita, Intar-sio dei Fratelli Galano donata dal Lucky store di Carlo Cuomo, Teodoro Fa-miani, Luigi Apreda, Monica Apreda. All’iniziativa hanno aderito anche Alessandro Flaminio (Napoli), Giovanni Sinno (Napoli), Giovanna Carotenuto (Aversa), Piero Marcuccio (Cerreto Sannita), Mario Vitale (Napoli). “Quest’asta virtuale organizzata con Marcello Aversa - sottolinea l’amministratore delegato della Fondazione Sorrento - Gaetano Milano - che si è potuta realizzare solo grazie all’adesione di tanti maestri, è la overture di un piano promozionale, del quale ho accennato già in passato, di cui la Fon-dazione sarà coordinatrice. Un gruppo di soggetti, già operanti professional-mente nel settore turistico lavorerà su idee innovative ed originali attraverso le quali rafforzare l’appeal verso il nostro territorio”.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.