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domenica 16 agosto 2020
Scuola. Dietrofront sui distanziamenti: basta la mascherina
Scuola. Dopo tanto rumore, allarmi, compresi tanti calcoli geometrici, ecco l’uovo di Colombo: se le aule in più non ci sono, potrà bastare una semplice mascherina chirurgica. Il passo indietro sull'obbligo del distanziamento tra i banchi è un rimedio alle difficoltà di queste ultime settimane che hanno investito le scuole nella ricerca di nuovi spazi: per far partire l'anno scolastico, si va in deroga al distanziamento. Bastava dirlo prima. Settimane di lavoro a misurare aule, corridoi e palestre, a spostare banchi e armadietti, a svuotare le aule anche di più piccoli portando via tutto ciò che potesse limitare lo spazio e, quindi, il distanziamento. E ora? Sembra proprio che se ne possa fare a meno, in attesa che le scuole siano pronte con i banchi e gli spazi necessari. In sostanza il Comitato tecnico scientifico ha specificato che il distanziamento fisico «resta di primaria importanza nella prevenzione» ma che «al solo scopo di garantire l'avvio dell'anno scolastico in eventuali situazioni in cui non sia possibile garantire nello svolgimento delle attività scolastiche il distanziamento fisico prescritto, sarà necessario assicurare la disponibilità e l'uso della mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico». Ma queste situazioni, sottolinea il Cts, vanno limitate all'avvio delle lezioni e quindi devono essere corrette il prima possibile. Ma intanto si parte. Il problema, evidentemente, sono proprio le aule aggiuntive che a meno di un mese dalla riapertura delle scuole ancora non si trovano: la chiamata a raccolta tra gli enti locali per trovare nuovi ambienti non ha avuto la risposta sperata.
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