La richiesta fondi ad Invitalia l’ho fatta io. Ma pensavo ad altro. Gennaro alla Regione: ora deve rilanciare Faito. Prossime elezioni comunali: Andrea in pole position
da Agorà
Vico Equense - Benedetto Migliaccio è stato amministratore comunale, sindaco per un anno della città, ed oggi, oltre a svolgere la professione di avvocato, è impegnato in ambito culturale come Presidente dell’Accademia Filangieri-Della Porta, sodalizio che promuove seminari di studio sui due grandi pensatori, entrambi legati alla città di Vico Equense. Abbiamo discusso con lui sui temi dell’attualità politica cittadina. Avvocato, Gennaro Cinque è entrato in Consiglio regionale. Un suo commento! Sono contento per lui, e per le nostre zone; provenendo da Vico, un piccolo centro sempre snobbato dalla Penisola sorrentina, è riuscito in un’impresa titanica giocando la partita alla perfezione, con voti solo suoi, e vincendo le frustrazioni ed antipatie di cui è bersaglio nella sua città. Le armi sono state usate alla perfezione dimostrando una raggiunta maturità tra i meandri della politica nei quali si perdono in tanti; chapeau! Inoltre, conoscendo De Luca, conterà assai poco provenire dalla minoranza; anzi, con il Governatore si potrà molto divertire a rendere marginali ed irrilevanti le politiche i voti e le aspirazioni del PD, notoriamente ostile ad entrambi. Ne vedremo delle belle!
Se dovesse indicare una istanza da portare all’attenzione della Regione, quale indicherebbe? Con le congratulazioni per le elezioni, gli ho ricordato i nostri primordi e la vera incompiuta: il Faito. Se negli anni di governo abbiamo stravolto il volto e l’agibilità moderna del Centro Urbano e delle principali Piazze delle frazioni, e lui si è particolarmente distinto per aver modernizzato un nastro stradale pensato all’ epoca delle carrozzelle, il vero fallimento è stato sul suo primo amore: il grande Gigante addormentato. Ormai le Marine danno il massimo, i ristoranti, i B&B e gli agriturismi pure, i prodotti tipici hanno conquistato un loro mercato (forse su olio e noci qualcosa di meglio si potrebbe fare); il grande salto per il futuro di Vico dipende in massima parte dal Faito, e dalla capacità di farlo tornare attrattivo come e quanto merita. Il paradosso è che ci sono tutti i presupposti, manca solo di indirizzare la volontà politica. La Regione è proprietaria degli immobili, boschi, fabbricati, infrastrutture e strutture, e l’ intero Golfo di Napoli necessita di una proposta Turistico ambientale quale quella che può assicurare la nostra montagna. La Funivia c’è, ed i fabbricati già ci sono, e giacciono abbandonati; furono edificate strutture sulle quali impostare una politica di turismo sano, sportivo ed ecologico quali il Centro Sportivo (da riprendere ed ammodernare rendendolo adatto alla preparazione estiva delle squadre di calcio), il Maneggio ed il Centro Ippico (che sarebbero una fortuna in qualunque posto), la Vaccheria (produzioni agricole di alta qualità), i frutteti, gli alberghi di montagna, le Sorgenti, il Cinema, i percorsi del Sentiero degli Dei. La Regione è Ente di Programmazione e Gestione della spesa, e basta indirizzare un briciolo delle risorse di cui dispone, e che non è mai riuscita ad utilizzare per una politica seria che porti occupazione e sviluppo compatibili con gli equilibri di ambiente e territorio. Oggi Gennaro Cinque è lì, e non può non completare quei programmi che in tanti anni abbiamo pensato, scritto, approvato e proposto sbattendo sempre contro un muro. Qui si farà la sua nobiltà. Tra un anno si vota a Vico. La presenza in consiglio regionale vieta a Gennaro Cinque di ricandidarsi. Quali prospettive intravede sul dell’amministrazione uscente? La scomparsa dei partiti rappresenta la morte delle idee e delle ideologie, per cui in genere, al di là delle abilità, per vincere le elezioni ci si deve affidare sempre più alle persone con famiglie grandi o con attività che pescano nel vasto pubblico. Diventa perciò difficile fare ora i conti per il futuro, anche perché le voci delle opposizioni non sono fondate su proposte alternative, ma su antipatie personali e sulla denuncia di piccoli fatti propri di ogni realtà urbana: fossi e buche, favoritismi e così via. La maggioranza consiliare attuale nasce da un fatto irripetibile, la mancata ammissione delle principali liste a sostegno del Sindaco eletto, e la concentrazione di una intera coalizione sugli esponenti della sola lista ammessa. Difficile immaginare che si ripetano, per cui un programma futuro vedrà certamente la totale scomposizione degli assetti che oggi sono a sostegno della maggioranza, ed un consistente ricambio. In questa situazione ambizioni, intrighi e tessiture sono all’ordine del giorno, peraltro legittimamente; infatti lo stesso Gennaro Cinque non ha certo catalizzato i voti di tutti quelli che sostengono la maggioranza, ed è stato gravemente impallinato. Il quadro si schiarirà più innanzi, oggi è fin troppo nebuloso; quello che si tesse per anni nell’ ombra può facilmente essere scomposto in prossimità del voto. Andrea, in questo, ha un grande vantaggio competitivo, non ha nemici veri, non ha fatto male, le pecche del suo mandato erano in gran parte prevedibili e forse poco importano ai più, e soprattutto conta con certezza su una forte base elettorale. Certamente sarà ancora protagonista, ma se vincente o meno dipende da incognite troppo grandi per essere sciolte ora. E su quello dell’opposizione? Mi sembra ancora una accozzaglia di liste e persone più unite dalle antipatie, che da comuni programmi; in campagna elettorale si caratterizzarono più per cattiveria e voglia di far male, rivalse e frustrazioni, che su programmi veri! La sinistra vicana è relegata all'irrilevanza da troppi anni, per insipienza politica più che per mancanza di una potenziale platea di elettori. La voglia di cambiare, come dimostrano le Elezioni di Sorrento, c’è ed è diffusa, ma è difficile intercettarla senza proposte e soprattutto senza persone che sappiano spogliarsi dall’ olezzo percepibile di personali rancori o puri personalismi, e parlare degli interessi di una Città contemporanea. Fondi Invitalia a favore di alcune strutture ricettive presenti a Vico. La sua Amministrazione diede il via all’iter. Oggi c’è un duro esposto del WWF che parla di “fondi facili” e di presunte illegittimità urbanistiche. Che idea si è fatto? Troppi temi in una sola domanda! Cominciamo a specificare che da almeno 40 anni con le sovvenzioni, oggi riproposte con gli Accordi di programma, vengono ristrutturati Alberghi siti nelle zone turistiche, Capri, Costiera Amalfitana, Costa del Vesuvio, Ischia, Cilento e soprattutto Sorrento che ha sempre fatto la parte del leone. Ovviamente la quasi totalità degli Alberghi finanziati si trova anche oggi in zone di primario interesse paesistico e mai la loro posizione ha influito sulla spendibilità dei progetti di ammodernamento, né ha destato tale attenzione di WWF ed altre associazioni ambientaliste. E vorrei ben vedere, si tratterebbe di mettere fuori gioco l’ economia turistica dell'intero Sud! Come farebbe la Campania, ancora ancorata a vetustissime pianificazioni paesistiche, a reggere la concorrenza di altre località turistiche del centro Nord senza adeguamenti, ammodernamenti ed accorte politiche turistiche dei propri Alberghi. Per le due costiere va quindi riproposta la vecchia questione del PUT, scritto e risalente agli anni 60 ed approvato con modalità anomale nei tardi anni 80, ancora agitato come un totem da un datato estremismo di sinistra. Tornando al tema Vico, va detto che su suggerimento del mio amico dott. Angelo Pica colsi negli Accordi una buona opportunità da presentare agli Albergatori vicani, mai in passato coinvolti in queste politiche di sviluppo e soprattutto mai beneficiari di finanziamenti, le cui strutture in massima parte erano rimaste a livello di totale fatiscenza. Per la verità, però, pensavo soprattutto a ben altre realtà alberghiere che poi, per contrasti all'interno delle proprietà, sono rimaste tutte fuori dall’ accordo di programma, mentre paradossalmente hanno fatto la parte del leone imprenditori che forse nemmeno necessitavano di tali generosi apporti. Nel dettaglio non conosco le progettazioni, come ovvio, e sono anche io un po’ perplesso dinanzi ad alcune iniziative che mi paiono oggettivamente discutibili e poco difendibili sul piano urbanistico e paesaggistico. Ma specifichiamo anche che oggi il clima è stato arroventato da una Sovrintendenza molto “politicizzata” che ha fatto un grande passo indietro sulla zona 1b, negli ultimi 20 anni pacificamente esclusa dall'inedificabilità assoluta; il che mi pare il tema degli esposti e mi suscita un po’ di diffidenza.
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