“Trovo giusto che, se una nonna vive nel comune accanto a quello in cui risiedono i nipoti, almeno il giorno di Natale si possa condividere la festa, rispettando ovviamente i criteri di prudenza. Ben venga dunque il dietrofront del Governo: negare trasferimenti tra comune e comune - scrive nella sua E-news Matteo Renzi - significa non aver chiaro che migliaia di municipi in Italia sono fatti da qualche centinaio di abitanti ed è sacrosanto che ci si possa spostare di qualche chilometro almeno per il pranzo di Natale. Ma il punto oggi non è discutere del numero delle persone ammesse al cenone: il punto, l’unico vero punto, su cui ci giochiamo i prossimi mesi è se siamo pronti con la distribuzione del vaccino. Perché le aziende hanno raggiunto risultati positivi sui vaccini in tempi record: tanto di cappello! E, tuttavia, siamo davanti alla più grande vaccinazione di massa della storia dell’umanità: occorrono mezzi, logistica, efficienza. Solo il vaccino mette KO il virus. E non basta comprare le dosi, bisogna gestirne l’operatività. Questa è la vera sfida per il nostro Paese e per l’Europa.” Se il premier Giuseppe Conte studia correttivi per varare piccole aperture alla mobilità tra Comuni, in Campania Vincenzo De Luca invoca la linea dell'assoluto rigore e bolla come «manfrine» le discussioni in atto tra Palazzo Chigi e Regioni per delineare-compatibilmente con l'andamento della pandemia - un quadro meno afflittivo almeno il 25 dicembre e il 1 gennaio. "La Campania chiede provvedimenti più rigorosi, è contraria al rilassamento, all'apertura della mobilità - ha detto il governatore Dobbiamo avere la forza di resistere oggi a tutte le demagogie, dobbiamo avere il coraggio di dire che quest'anno Natale e Capodanno non esistono altrimenti andiamo al disastro".
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