L’assemblea generale di Federalberghi ha approvato una petizione “per sollecitare il Governo italiano a intervenire con urgenza a tutela delle imprese e dei lavoratori del turismo prima che sia troppo tardi”. I principali interventi richiesti dagli albergatori sono: riconoscimento di ristori efficaci, proroga delle rate dei mutui e concessione di prestiti ventennali, esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte (in primis, IMU, TARI e canone RAI), sostegno alle imprese in affitto per il pagamento del canone di locazione, riduzione dell’aliquota IVA al 5%, sgravi contributivi per le imprese che richiamano in servizio il personale e sostegno al reddito per i lavoratori che rimangono disoccupati o sospesi. I primi firmatari della petizione sono il presidente nazionale Bernabò Bocca e i presidenti delle 120 organizzazioni presenti in assemblea, in rappresentanza di 27.000 imprese turistico ricettive e termali. Anche singoli imprenditori, lavoratori e cittadini possono aggiungere la propria firma, sottoscrivendo la petizione online sulla piattaforma change.org (CLICCA QUI).
“Purtroppo, - spiegano gli albergatori - il 2021 si è aperto all’insegna di un ulteriore peggioramento, anche a causa del perdurare del blocco dei flussi internazionali, del divieto di spostarsi da una regione all’altra e delle limitazioni alle attività ed ai servizi che caratterizzano i viaggi, per vacanza e per lavoro (comprensori sciistici ed impianti di risalita, terme e benessere, ristorazione, attività sportive amatoriali, musei, convegni, riunioni, fiere, spettacoli, eventi, spettacoli, musei, etc.). Gli alberghi - pur potendo in teoria rimanere aperti - sono stati e sono ancora costretti alla chiusura perché vuoti. Con un blocco pressoché totale in primavera e in autunno, una stagione estiva breve quanto onerosa a causa delle misure di sicurezza imposte nonché una stagione invernale ancora ferma, il turismo è senz’altro il settore economico che più soffre per gli effetti di questa pandemia. Tutto ciò comporta per gli albergatori una crisi di carattere esistenziale oltre ad incidere in maniera drammatica anche sulla situazione occupazionale dell’intero settore. Attualmente la quasi totalità dei lavoratori stagionali è privo di occupazione e circa il 50% per cento dei lavoratori a tempo indeterminato è in cassa integrazione. In altri termini, il 75% per cento dei dipendenti delle imprese turistico ricettive e termali è senza lavoro.”
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