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sabato 13 febbraio 2021

A Mara Carfagna il ministero del Sud

Mario Draghi ha reso nota la lista dei ministri che oggi alle 12 giureranno per iniziare la nuova avventura di governo. Tra loro c'è anche Mara Carfagna, alla quale è stato affidato il ministero per il Sud e la Coesione territoriale, un ministero senza portafoglio ma con un'importanza strutturale notevole, che acquisirà ancora più rilevanza nel momento della ripartenza del Paese all'uscita dalla crisi economica. “Ringrazio il Presidente Mattarella e il Presidente Draghi – ha scritto su Facebook la Carfagna - per la fiducia e il privilegio che mi concedono chiamandomi a far parte del nuovo governo. Da donna e politica del Sud, farò di tutto per onorare al meglio l’incarico che hanno voluto affidarmi. A Silvio Berlusconi va il mio ringraziamento per avermi sostenuto nella mia attività politica e istituzionale in tutti questi anni e aver promosso oggi la mia nomina nell’esecutivo, in rappresentanza dei nostri comuni ideali.” La salernitana Mara Carfagna, 45 anni, esponente ormai storica di Forza Italia, torna al governo dopo 10 anni: era stata ministro delle Pari opportunità nel quarto governo Berlusconi dal 2008 al 2011. Dal 2018 è vicepresidente della Camera, nella quale è deputata ininterrottamente dal 2006, tra Forza Italia e Popolo delle Libertà. Nella sua attività parlamentare ha legato in particolare il proprio nome alla legge che ha introdotto il reato di stalking, della quale è stata la principale promotrice. In generale si è occupata a lungo di violenza contro le donne e di mutilazioni genitali femminili, guadagnandosi stima e consensi anche fuori della sua parte politica, il centrodestra. Nel 2009  ha realizzato la campagna "Nessuna differenza", la prima contro l'omofobia e la violenza legata all'orientamento sessuale mai realizzata da un Governo in Italia. Nelle elezioni amministrative del 2010 è eletta Consigliere regionale in Campania con 55.695 preferenze, la più votata di sempre, ma rinuncia all'incarico per rimanere in Parlamento.

 

Il 3 aprile 2019 la Camera dei Deputati approva l'emendamento di Carfagna al disegno di legge "Codice Rosso", che introduce in Italia il reato di matrimonio forzato e l'istituzione di un fondo per le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio. Il 19 giugno dello stesso anno Silvio Berlusconi la sceglie assieme al Presidente della Liguria Giovanni Toti come coordinatori di Forza Italia con l'incarico di redigere una proposta di modifica dello statuto del partito. Ma pochi mesi dopo il leader azzurro nomina un nuovo coordinamento di 5 persone, tra cui la deputata, che però non accetta l'incarico. Alla fine del 2019 Carfagna fonda l'associazione 'Voce Libera' all'interno di Forza Italia, alla quale aderiscono diversi colleghi parlamentari moderati e del Sud, oltre a Stefano Parisi, Antonio Martino come presidente onorario, il costituzionalista Alfonso Celotto e l'economista Carlo Cottarelli.

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