Sant’Agnello - Lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni” ha fatto il giro del mondo. Amnesty International insieme a La Repubblica da febbraio 2016 ha lanciato una campagna per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo. Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto. “Verità per Giulio Regeni” è diventata la richiesta di tanti enti locali, dei principali comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del nostro paese che hanno esposto questo striscione, o comunque un simbolo che chieda a tutti l’impegno per avere la verità sulla morte di Giulio. Mai avrebbe pensato Paola Gargiulo di Sant’Agnello che quel cartello dedicato a Regeni, ed esposto sul suo terrazzo poteva distrarre gli automobilisti di passaggio per via San Giuseppe e che pertanto bisognava rimuoverlo. La vicenda ha dell’incredibile. Anche perché quel cartello è lì da 5 anni, e non è neanche molto grande. Tutto è accaduto l’altro giorno quando gli agenti della polizia locale hanno citofonato alla sua porta: “Sono stata avvertita che il mantenimento in loco di questo “pericoloso elemento di disturbo” poteva comportarmi l’erogazione di una multa, ho immediatamente provveduto alla sua rimozione, ma lascio a tutti giudicare quanto è accaduto” ripete la signora Gargiulo in un post sui social. per intimarle di rimuovere il cartello. Informato dell’accaduto il sindaco di Sant’Agnello prende le distanze da questa decisione. “Sì, è una storia che ha dell’assurdo – conferma Piergiorgio Sagristani – e per la quale già domani mattina pretenderò spiegazione scritta dal comandante dei vigili, chiedendo, qualora non emergano violazioni inequivocabili al codice della strada che non mi sembrano a un primo esame sussistere, che venga di nuovo consentito alla nostra cittadina di esprimere con quello striscione la sua vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni sollecitando, come peraltro facciamo noi tutti per una vicenda così drammatica, verità sulla sua tragica morte”.
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