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giovedì 15 aprile 2021

Variante inglese e brasiliana in Penisola. Casi accertati sul territorio

Intervista di Agorà al dottor Antonio Coppola, commissario per l’emergenza covid dell'ASL Napoli 3 sud: contagi dopo vaccino? Farmaco inibisce sviluppo malattia non infezione. Astrazeneca: cosa c'è da capire

Le varianti, inglese e brasiliana, sono state rilevate anche in Penisola. Lo dice il Dottor Antonio Coppola, commissario per l’emergenza covid dell'ASL Napoli 3 sud. Con lui abbiamo anche parla- to di contagi registrati dopo la prima dose del vaccino, delle nuove indicazioni su Astrazeneca e del trend della campagna di somministrazione sul territorio sorrentino. Dottore è vero che è stata rilevata la presenza di alcune varianti del covid 19 sul territorio costiero? Si, è vero. In tutta 1l'Asl Napoli 3 sud ci sono evidenze di questo tipo ed anche in Penisola sorrentina sono stati registrati alcuni casi Ma il vaccino è efficace rispetto a queste varianti? Per le case farmaceutiche i vaccini mantengono la loro efficacia. Come spiega il fatto che anche in penisola si sono registrati alcuni contagi dopo il vaccino E’ fenomeno che non deve de stare affatto preoccupazione. Il vaccino non inibisce dall'infezione ma dallo sviluppo della malattia. In concreto cosa significa? Che non si sviluppa la malattia in forme gravi con conseguenze all'apparato respiratorio, quindi si riduce ospedalizza zione e soprattutto letalità. Per coloro che già hanno contratto il covid, come si procede con il vaccino? In tal caso una sola dose, lo prevede in automatico la piattaforma e, su questo vorrei essere chiaro, la seconda dose non comporterebbe - per chi ha contratto il covid - nessun particolare rischio. Ma considerato che il soggetto ha maturato già anticorpi si ritiene più utile liberare farmaci per altri soggetti.

 

Astrazeneca, sono sopravvenute indicazioni nuove. Come stanno le cose? Nelle ultime 24 ore è cambiato tutto. Siamo passati dal considerarlo un vaccino più idoneo dai giovani all'indicazione, diversa, di preferenza per la fascia 60-79 anni. Perché? Alla luce di qualche criticità che si è verificata, si ritiene che le eventuali controindicazioni sono meglio gestibili in se un soggetto anziano, con un sistema immunitario meno veloce, piuttosto che in soggetti giovani e che pertanto possono avere una riposta immunitaria immediata. Per quanto riguarda le vaccinazioni domiciliari, a che punto stiamo? C'è una squadra ad hoc che segue la Penisola. Siamo riusciti ad ottenere an- che un rinforzo con l'aggiunta di un medico in pensione. Quante vaccinazioni si fanno? La media è di 22 al giorno. C'è da considerare che per le somministrazioni a domicilio è necessario raggiungere abitazione, compilare la documentazione, vaccinare e poi aspettare prudenzialmente 15 minuti. Entro quanto pensate di concludere? Entro fine aprile completeremo lo step della prima dose per gli over 80. Mentre per la vaccinazione standard e di massa a che punto siamo? Per gli over 80 siamo intorno all'80%, più avanti rispetto al resto dell'ASL, mentre da una settimana abbiamo iniziato gli over 70. Ma c'è un problema di approvvigionamento del farmaco? No, non c'è un problema di questo tipo, abbiamo un buon utilizzo, fino al 90%, rispetto alle dosi disponibili. Non vedo problemi di questo tipo. C'è una grande quantità di persone da vaccinare, e il personale mediante l'accordo con medici, università e personale sanitario in pensione è sufficiente. Ma l'obiettivo di una penisola covid free entro l'estate è raggiungibile? Si, lavoriamo per quest'obiettivo e siamo in condizioni di raggiungerlo.

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