Vico Equense - Questa mattina, in occasione dei cinque anni dall’apertura alla pubblica fruizione del Museo Aperto Antonio Asturi, l’Amministrazione comunale del Sindaco Andrea Buonocore, attraverso l’Assessorato alla cultura, ha installato una targa con QR code che consente, attraverso una semplice scansione della fotocamera di uno smartphone o di un tablet, di avere dettagliate spiegazioni sullo spazio espositivo permanente, che si sviluppa tra vari livelli, all'interno della nuova Casa comunale di Vico Equense, inaugurato il 20 maggio 2016, a trent'anni dalla morte del pittore. “Attento osservatore della nostra terra, Antonio Asturi ha impresso nella memoria collettiva scorci di vita e di quotidianità, testimonianze eccellenti del suo tempo” il commento dell’Assessore alla cultura Annalisa Donnarumma. All’interno del Museo ci sono circa 40 opere dell'artista donate dagli eredi Gregorio e Anna Asturi: grazie alla loro collaborazione si è delineata la personalità del genio artistico di Asturi, con l'obiettivo di avvicinare l'arte a tutta la popolazione. I dipinti, i disegni preparatori, gli appunti del pittore raccontano la sua personale visione della città natia, i luoghi e la sua gente. Asturi nacque nel 1904 a Vico Equense, attratto sin da bambino dalla pittura, fu un autodidatta, senza assimilarsi ad alcuna corrente artistica, si ispirò all'arte antica e contemporanea, sia napoletana che straniera. Fu un pittore di sentimenti, e perciò di scorci marini, ritratti, maternità, ma fu anche celebre interprete del pensiero d'oltralpe, quello che sul principio del Novecento raccoglieva proprio a Napoli i maggiori consensi. Il Museo si sviluppa secondo le tematiche più care ad Asturi: dai paesaggi vicani, maternità e le famose carrozzelle. Il ricordo dei suoi viaggi è impresso nelle opere del periodo francese e spagnolo presenti nella collezione insieme alla tematica forse più cara al maestro: "le cose viste" in cui preferì usare pochi toni cromatici.
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