All’evento ha preso parte il Comandante Generale della Capitaneria di Porto, l'Ammiraglio Giovanni Pettorino
Vico Equense - Giornata di pulizia dei fondali organizzata dal Corpo delle Capitanerie di Porto, congiuntamente al progetto europeo Clean Sea Life, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della sostenibilità ambientale in difesa degli ecosistemi marini e costieri. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, i sommozzatori si sono immersi nella zona di tutela biologica del Banco di Santa Croce, area demaniale in concessione al Comune di Vico Equense che per il secondo anno consecutivo si aggiudica la bandiera blu dalla Fee, e ottava meraviglia del mondo marino per la straordinaria biodiversità. Una ricorrenza nata nel 1992 da Ocean Project e dal World Ocean Network, ed è riconosciuta dall'Onu dal 2008. Il tema di quest’anno è la "vita e sostentamento” dei mari, e vuole mettere in luce il ruolo fondamentale delle distese marine per produrre ossigeno, assorbire CO2, nutrire l'umanità. Ogni anno in mare finiscono almeno 8 milioni di tonnellate di plastica (e altre 2 di rifiuti generici). Nei mari c’è un deposito (sottomarino o galleggiante) di almeno 150 milioni di tonnellate di plastica: di questo passo, nel 2050 negli oceani la plastica peserà più di tutta la fauna marina. Non solo: gli oceani, e gli ecosistemi marini sono particolarmente soggetti agli effetti del cambiamento climatico. Il surriscaldamento e l’acidificazione delle acque influisce sulle correnti, sui cicli riproduttivi, sulle proporzioni tra prede e predatori.
I coralli, e il loro sbiancamento sono il simbolo più immediato degli effetti del climate change: abbiamo già perso il 50% delle barriere coralline rispetto a mezzo secolo fa. All’evento di oggi, iniziato alle ore 10, ha preso parte il Comandante Generale della Capitaneria di Porto, l'Ammiraglio Giovanni Pettorino, la delegazione di spiaggia della Guardia Costiera di Vico Equense, con il Comandante Maurizio Bellotti, e i sub del Bikini Diving insieme ad altri volontari. L'iniziativa è stata utile per tenere alta l'attenzione sulla risorsa mare e sensibilizzare sui rifiuti marini, coinvolgendo gli amanti del mare: sub, diportisti, pescatori e cittadini. La spazzatura “pescata” è stata correttamente smaltita dall’Ufficio ecologia del Comune attraverso la Sarim, l’azienda che si occupa della raccolta differenziata sul territorio vicano. Il Banco di Santa Croce è meta di fotografi e cineoperatori subacquei, che con i loro scatti immortalano questo piccolo arcipelago sommerso: sette scogli calcarei disposti in circolo che formano una secca disposta ad anfiteatro. All’interno della quale prosperano, nutrite a sazietà dal plancton che è abbondantissimo, le piantagioni di gorgonie sulle quali vengono posate le uova di gattuccio, ma si incontrano cernie, scorfani rossi, murene, gronchi e, spesso, anche aragoste. Già oggetto di studio da parte del mondo scientifico sin dall’ 800, il Banco di Santa Croce, negli anni 90 fu inserito all’interno del costituendo Parco Marino Punta Campanella addirittura come zona A, in ragione della sua elevata biodiversità e per il suo fondamentale ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema circostante. Ma successivamente, per ragioni non note, il Banco fu stralciato dal parco. Nel giugno 1993, su proposta dell’associazione Marevivo, il Ministero della marina Mercantile con apposito decreto decise di istituire la Zona di Tutela Biologica Z.T.B. “Banco di Santa Croce” vietando la pesca sia professionale, sia sportiva in un’area di 300 metri di diametro.
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