Le statue d'argento dei Santi a causa della pandemia non sfileranno per le vie del paese
Vico Equense - Il Sindaco e l’Amministrazione comunale, alle 19.30, consegneranno le chiavi della Città ai Santi Patroni Ciro e Giovanni, martiri del 303. La festività ricorda, a distanza di oltre tre secoli e mezzo, l’arrivo via mare da Napoli delle reliquie dei due Santi donate dai padri gesuiti della chiesa del Gesù Nuovo alla Città di Vico Equense. Il Vescovo Repucci, per ricordare questo avvenimento, ottenne dalla Santa Sede di celebrarne ogni anno l’anniversario, prima in maggio, poi nel più “turistico” mese di luglio ed, infine, attualmente nella quarta domenica di agosto, come avviene tuttora. Le reliquie autentiche dei due Santi sono ora collocate parte in un cassettino con vetro sotto la statua d’argento di San Ciro, una pregevole opera di autore ignoto del XVII secolo, parte in altri reliquari d’argento (oltre al di sotto della statua di San Giovanni): entrambe sono mostrate alla venerazione dei fedeli ogni anno e portate in processione per le principali vie della città, che da oltre quattro secoli le venera ed ha celebrato nel 2003 il 17° centenario (303-2003) del glorioso martirio dei due martiri, prescelti dai nostri antenati quali santi patroni. II busto reliquario di San Ciro costituisce una delle opere più prestigiose dell’argenteria napoletana della fine del 1600 e risulta poco noto agli studiosi, in quanto da secoli viene esposto solo durante il triduo e la processione di fine agosto. L’opera risulta priva di punzonatura, che fu resa obbligatoria solamente dal gennaio 1690.
Come già riferito, il Vescovo Repucci il 5 maggio 1686 accolse alla Marina di Vico le reliquie dei Santi donate dai Padri Gesuiti di Napoli arrivate via mare, che il 13 giugno 1691 il nuovo Vescovo Verde collocò nella base sottostante. II prelato nella sua relazione ad limina (al Papa) del 1692 dichiara di aver fatto realizzare una statua d’argento “pro sancto Ciro àffabre (con maestria) et grandis elaborata constructa”. Infatti il busto di San Ciro è una delle tante opere realizzate a Napoli e nel Sud da eccellenti artisti con la consueta tecnica, cioè la testa e le mani sono fuse, mentre il resto della figura è realizzato a sbalzo. Probabilmente, date le particolari caratteristiche, fu eseguito nel 1691 su un modello del notissimo argentiere Lorenzo Vaccaro (1655-1706), autore di prestigiose opere. Il busto di San Giovanni, invece, è stato invece realizzato solo in tempi recenti, nel 1999, per volere dell’ex parroco don Fabio Savarese. Le reliquie consistono in una mascella superiore con cinque molari e quattro denti, un osso lungo e grosso quanto un dito ed un altro osso piccolo per quanto riguarda San Ciro; per San Giovanni, invece, si ebbe una mascella con quattro molari, un osso della dimensione di un dito piccolo ed un altro ossicino. Poi un panno rosso che avvolgeva i corpi dei due martiri.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.