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martedì 21 settembre 2021

Vico Equense. Elezioni amministrative 2021. Politiche giovanili: intervento di Francesco Caso – Vico Sostenibile

A Vico Equense, come in ogni parte dell’Italia e del mondo, molti giovani vivono in un disagio crescente, acuito dalla pandemia che ha bloccato non solo le attività produttive, ma l’intero settore della progettazione, ipotecando un futuro già di per sé incerto per molti aspetti. Non è più sufficiente, né tollerabile, nascondersi dietro frasi vuote, formule di programma. I giovani hanno bisogno di qualcuno e qualcosa in cui credere. L’affermazione “bisogna ascoltare i giovani” non può risolversi a puro slogan, ma deve costituire il volano per un vero cambiamento. In questo momento storico, contrassegnato da grande incertezza ma anche da forte volontà di ripartire, serve il “fare”, un fare che li/ci renda propositivi e impegnati, motori e proponenti di progetti e soluzioni. La mancanza dei giovani nella partecipazione della vita pubblica rende i luoghi meno animati: il territorio va “abitato”, vissuto e ravvivato con nuove istanze, nuove energie “pulite”. La prospettiva in cui agire deve passare dal globale per soffermarsi sul locale: interessarsi delle esigenze dei giovani, frazione per frazione, per potenziare e mirare gli interventi. Il Covid ci ha ricordato quanto sia importante il senso di appartenenza, del sentirsi parte di una Comunità che è solidale con chi vive una difficoltà: è da qui che le linee di indirizzo della progettazione devono partire sfruttando lo spirito innovativo e le energie positive che abbondano nel mondo giovanile! Non sono più pensabili contenitori preconfezionati: i progetti calati dall’alto, pur se frutto di grandi menti ed eccezionali nella forma, rischiano di essere fallimentari nella sostanza, perché non rispondono all’esigenza di quel territorio, di quella utenza. Bisogna incentivare e incrementare la partecipazione dei giovani, la cui presenza deve essere trasversale a ogni iniziativa posta in essere nel Comune: l’universo giovanile è fortemente interessato ai temi ambientali, sociali e culturali, ma una grossa fetta della parte dirigente tende a ignorare le loro proposte, talvolta dirette a scardinare lo “status quo”, azzerando così la speranza di un cambiamento.

 

Cosa fare in concreto? Attivare un nuovo protagonismo a partire dai giovani, che tenga conto dell’adozione di semplici politiche: istituzione dei Comitati di Borgata, al fine di acquisire un quadro completo ed esaustivo delle risorse/bisogni presenti in ciascuna realtà giovanile, che porti infine alla costituzione di una Consulta Giovani, fattivamente impegnata nella realtà del Comune, in termini di ideazione e conduzione di progetti; processi/progetti legati a un principio di eguaglianza, per eliminare quei segmenti, nelle fasce giovanili, che sono estromessi nelle scelte che riguardano i luoghi in cui vivono o le iniziative che li riguardano; alimentare la fiducia attraverso spazi di dialogo/incontro/confronto. Per rendere tutto questo realizzabile, la nostra Città ha bisogno di un cambio di passo radicale, l’attenzione ai giovani nella mia borgata ha fatto sì di registrare i loro disagi più frequenti, disagi che uomini e donne del domani, nel ventunesimo secolo, non devono ne possono più vivere, e la politica ha l’obbligo di dare risposte e trovare soluzioni immediate.

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