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giovedì 25 novembre 2021

Elezioni Città Metropolitana. Strada in salita per Tito

Tra febbraio e marzo il voto. Si riducono i sostegni in penisola. L’uscita dal Pd potrebbe esser esiziale per il sindaco di meta 

Meta - Dopo l'elezione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, può partire l'iter per arrivare alle prossime elezioni alla Città metropolitana, l'ente che ha acquisito le competenze dell'Amministrazione provinciale. La Penisola sorrentina esprime un unico consigliere metropolitano uscente, il sindaco di Meta Giuseppe Tito, che ha gestito anche l'importante delega alla Pianificazione strategica. Tito punta alla riconferma. Ci riuscirà? In Penisola sorrentina potrebbe avere qualche difficoltà a trovare nuovamente gli stessi consensi delle ultime elezioni. A Piano ha perso l'appoggio del sindaco uscente Vincenzo Iaccarino su cui aveva puntato alle ultime elezioni. Idem a Sorrento dove aveva deciso di sostenere il candidato sindaco Mario Gargiulo risultato sconfitto. S. Agnello cosa farà? Difficile un sostegno visto l'asse che lega Sagristani a Coppola. Stesso discorso per Vico Equense, dove Tito ha sostenuto Maurizio Cinque e non il sindaco eletto Giuseppe Aiello. Ma c'è di più. L'aspetto che forse potrebbe penalizzare maggiormente il sindaco di Meta è la sospensione decretata nei suoi confronti dal Partito democratico di cui Tito è sempre stato storico esponente in Penisola sorrentina. Motivo?

Non ha rispettato l'indicazione del partito che ha scelto, qualche tempo fa, di uscire dalla maggioranza che ha sostenuto il sindaco metropolitano uscente Luigi De Magistris. Nell'occasione Tito ha disatteso l'indicazione e continuato a sostenere De Magistris. A questo punto anche un riferimento consolidato di Tito come Enza Amato, eletta Presidente del consiglio comunale di Napoli, potrà mai sostenere un candidato alla città metropolitana che non è espressione del proprio partito? Com’è noto - quella per la città metropolitana - si tratta di una elezione di secondo livello - votano solo i consiglieri comunali - con un sistema che differenzia il peso di ciascun voto in relazione al numero degli abitanti. Per fare un esempio il voto di un consigliere comunale della penisola Sorrentina vale 36 punti, mentre quello del Comune di Napoli più di 800. (da Agorà)

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