Marisa Laurito dà voce alla pizza, oggi presentazione alla stampa, sabato l’anteprima a Sorrento
di Claudia Esposito
Sorrento - Il regista e produttore, nonché direttore generale del Social World Film Festival Giuseppe Alessio Nuzzo ha presentato stamattina alla stampa delle Giornate professionali di cinema il suo ultimo documentario “Farina, acqua e lievito” prodotto da Paradise Film. Un lavoro di indagine dedicato alla pizza, che prende le mosse da un documentario di Mario Monicelli del 1974 ritrovato grazie a Rai Teche, “Pane al pane, l’alimentazione in Italia” in cui l’alimento più famoso al mondo veniva definito come cibo povero privo di vitamine e proteine. “Sono partito da questo documento storico - spiega Nuzzo - e mi sono chiesto come mai oggi, in tempi di pandemia, si parla tanto di salute, molto poco di alimentazione e pressoché nulla della pizza. L’arte dei pizzaioli napoletani attualmente è patrimonio immateriale Unesco per cui ho voluto indagare cosa è cambiato da allora, in questi ultimi 50 anni, visto che la sua preparazione è in continua evoluzione. Ormai anche i grandi chef si fanno a gara per prepararla in modi sempre più originali, elevandola di fatto a standard di raffinato piatto gourmet”.
Nel documentario si racconta naturalmente anche la storia della pizza, dalle origini egiziane alla prima Margherita, passando naturalmente per Vico Equense e la sua "pizza a metro ", e per Acerra, “Città della pizza”. Ma una protagonista che si rispetti ha una voce tutta sua. E la pizza parla e racconta se stessa grazie ad una voce d’eccezione: Marisa Laurito, che del celebre tormentone “Ma tu vuliv’a pizza” di Aurelio Fierro ne ha fatto spesso un cavallo di battaglia. “Chi conosce i miei lavori - continua il regista - sa bene che hanno quasi sempre una voce narrante. Stavolta non poteva che essere Marisa, che ha accolto subito con entusiasmo l’idea di questo progetto dalla valenza sociale che induce alla riflessione”. Grazie anche al suo contributo, si vuole anche rivendicare con forza la paternità prima partenopea e quindi italiana del piatto, visto che le sue rivisitazioni in giro per il mondo sono infinite. “Si tratta infatti di un alimento dotato di grande versatilità, che può essere condito e personalizzato con gli ingredienti caratteristici di ogni Nazione, anche se ovviamente ciò comporta un allontanamento dalla tradizione della verace pizza napoletana. Bisogna conoscerla di più per evitare che succeda come in America, dove credono che sia Chicago la città della pizza solo perché nel 1800 dei pizzaioli napoletani emigranti vi si trasferirono. Da regista napoletano che ha deciso di continuare a vivere e lavorare a Napoli, non è possibile sentirsi dire una cosa del genere” puntualizza l’autore. “Farina, acqua e lievito” è stato proiettato la settimana scorsa in anteprima al Catania Film Fest. Sabato sera, 4 dicembre, alle ore 18.30, sarà proiettato al Teatro Tasso in anteprima per la Città di Sorrento (con ingresso a invito fino a esaurimento posti) e poi farà da preapertura al Pulcinella Film Fest di Acerra prima di essere presentato a Roma e Milano nelle prossime settimane. Quindi accompagnerà eventi dell’Associazione pizzaioli e altri appuntamenti nelle sale cinematografiche.
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