Vico Equense - Il 6 Gennaio del 2021 aveva avuto il gusto e l’odore di una ricetta inedita, amara sì, ma negli intenti curativa con il lockdown divenuto una medicina contro il Covid-19. Le Pacchianelle, per la seconda volta nel corso della loro ultracentenaria storia, fecero silenzio, così come quarant’anni prima furono fermate dal sisma che, il 23 Novembre del 1980, colpì la Campania e la Basilicata. E la ricorrenza dell’Epifania, a cui le Pacchianelle sono indissolubilmente legate, lo scorso anno, divenne la ricorrenza della nostalgia, quasi come un giro di giostra saltato. Ci eravamo dati appuntamento per il 6 gennaio del 2022, ma l’incremento dei casi di positività del Coronavirus, l’aumento esponenziale dei contagi e il ritorno delle quarantene, di fronte ad una accomunata condizione di insicurezza che il governo ha affrontato vietando gli eventi, comunque denominati che implicano assembramenti di spazi all’aperto fino al 31 Gennaio, ci tocca scrivere, con immensa tristezza, che le Pacchianelle, ahimè, non sfileranno, e ancora una volta il loro corteo non spargerà il profumo di agrumi e di incenso lungo le strade della nostra Cittadina. La macchina dell’organizzazione aveva cominciato a muoversi anche se in misura contingentata le Pacchianelle, accompagnate dal suono flebile delle zampogne, avrebbero dato il loro contributo alla ripresa della vita sfilando, con i loro variopinti e ricercati vestiti per le vie di Vico Equense. Purtroppo con l’arrivo del solstizio d’ibernazione, abbiamo misurato non soltanto l’inverno del nostro scontento, ma ancor più il crollo delle nostre false sicurezze. Che cosa si è davvero perduto?
Potrebbe sembrare uno slittamento verso il pessimismo, e ingannevole sarebbe la memoria più di ogni altra cosa del cosiddetto genere umano, se non fosse che, in questi due anni, le Pacchianelle hanno imparato che comunque si può mantenere in equilibrio la tradizione accompagnandosi alle tecnologie innovatrici su cui è posto, in bella mostra, gran parte del loro trascorso. Le Pacchianelle, nel loro insieme composito, sono parte rilevante del tempo che scorre, un tuffo in 112 anni di storia durante i quali , una indubbia tradizione popolare divenuta significativa identità della comunità vicana, ha abbracciato religione e folklore, mistero e fantasia, simbolismo e cultura, etnologia e sociologia, discipline tutte legate alla piccola borgata di San Vito, nel Convento dei Frati Minimi del Sacro Ordine di San Francesco di Paola, in quello che è la casa delle Pacchianelle, la casa di una leggenda che iniziò nel 1909, così come è scritto sulla lastra commemorativa , posta sul muro a fronte strada di quell’edificio, a ricordare, agli eventuali smemorati, dove si trovano. Un qualsiasi dettaglio rivelatore fa, in assoluto, memoria delle Pacchianelle, che saranno sempre con noi, il loro fascino non si allontanerà da noi , perché quelle pacchiane e pacchianelle, unitamente a tutti gli altri personaggi che compongono il loro corteo che, con spensieratezza e gioia intendiamo rincontrare, rappresentano i valori condivisi di una tradizione, che ci permette di raccontare il passato e di immaginare il futuro, attraversando il presente. Sereno 2022.
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