Pagine

domenica 27 marzo 2022

L`allarme dell`Asl Na 3: giovani, un`app contro le dipendenze dalla rete

Castellammare di Stabia - Il 53% dei giovani del territorio dell'Asl Na3 Sud è dipendente dalla rete. Un dato allarmante al quale rispondono Asl Napoli 3 Sud, "Cooperativa Primavera" - ente capofila -, Fondazione Fanelli, i Comuni di Castellammare di Stabia e Sant'Antonio Abate, in partnership, nel progetto "Dico a tè", dedicato alle dipendenze dai social, mediante un'app che i giovani potranno tenere sul cellulare per chiedere aiuto, porre domande e avere consigli. Il piano, finanziato dalla Fondazione "Con il Sud", è stato presentato in una conferenza stampa dal direttore dell’Asl, Gaetano D'Onofrio, dalla coordinatrice del progetto dottoressa Carolina Esposito e dai rappresentanti dei Comuni partner. Della durata di trenta mesi l'intervento si rivolge ai ragazzi dai 13 ai 24 anni e prevede anche laboratori digitali e uno sportello di consulenza. Un sito internet e un blog permetteranno una costante informazione sui temi del web, tra rischi e opportunità, diretta a studenti, insegnanti e scuole. Uno sportello altamente qualificato si occuperà di quei ragazzi le cui problematicità sono tali da richiedere una diagnosi e una terapia di cura. La dottoressa Carolina Esposito, coordinatrice del progetto, ha descritto l'isolamento sociale dei ragazzi, sempre più diffuso: «Giovani che si chiudono in una stanza e non vogliono più uscire. Sono sintomi aggravati dall'emergenza Covid e cosi avendo la rete come unico contatto con l'esterno i rischi aumentano». Condivide la preoccupazione il direttore sanitario D'Onofrio: «Siamo in presenza di un fenomeno sempre più esteso». Infatti, durante la conferenza stampa è stato detto che della percentuale del 53 per cento dipendente già dalla rete sul territorio dell'AsI Napoli 3 Sud, il 23% ne fa un uso apertamente rischioso.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.