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domenica 20 marzo 2022

Vico Equense. Ucraina, parte la macchina organizzativa per accogliere i profughi: Gianluigi Persico “Siamo operativi da lunedì scorso”

Vico Equense
- E' partita la "macchina" organizzativa per l'accoglienza dei profughi costretti a fuggire dell'Ucraina. La comunità di Vico Equense spalanca le porte delle proprie case alle famiglie in fuga dalla guerra. Tutti coloro che vorranno mettere a disposizione abitazioni, posti letto e tutto il necessario per la prima accoglienza, possono inviare una mail all’indirizzo parrocchiasanticiroegiovanni@gmail.com comunicando la propria disponibilità. Qualora ce ne fosse bisogno saranno contattati dalla Caritas locale. Tra i progetti già operativi sul territorio vicano, “TendiAmo la mano”, avviato dall’arcivescovo delle diocesi Sorrento-Castellammare di Stabia, monsignor Francesco Alfano, che ha assegnato il secondo piano dell’ex seminario diocesano di Vico Equense alle famiglie in arrivo. “Siamo operativi da lunedì scorso, sin da subito si è attivata una forte rete territoriale, grazie all’aiuto di operai e parrocchiani stiamo allestendo tutto il piano per dare massima autonomia alle famiglie – racconta Gianluigi Persico, responsabile del progetto e viceparroco della Chiesa Santi Ciro e Giovanni – Avranno a disposizione una lavanderia, una cucina e una stanza giochi per i più piccoli. Desideriamo offrire loro un ambiente indipendente, che possa favorirli nel ricreare quel nucleo familiare di cui hanno bisogno”. I profughi che arrivano sul nostro territorio devono recarsi negli uffici della Polizia Locale in piazzale Giancarlo Siani. Gli agenti si occuperanno di censire i nuovi arrivi, comunicandoli alla Questura di Napoli e al Distretto Sanitario Locale, che a loro volta li convocheranno per sottoporli a tampone ed eventualmente al vaccino. Dopodiché riceveranno un codice per accedere ai servizi primari di medicina generale. Al momento sono già presenti alcune famiglie e altre sono in procinto di arrivare proprio questo weekendL’unità pastorale di Vico Equense, per la gestione progettuale e le successive accoglienze è in costante aggiornamento con la Caritas diocesana e il direttore don Mimmo Leonetti, che sta coordinando anche le altre proposte del territorio. Sono moltissime, infatti, le famiglie della Diocesi, da Castellammare di Stabia a Sorrento, disponibili a offrire ospitalità ai rifugiati. Intanto il prefetto di Napoli ha detto no agli affidamenti fai-da-te. "Mai più assegnazioni senza trasparenza e affidamenti spontanei". Un giro di vite indispensabile per evitare una pericolosa deregulation dell'accoglienza dei piccoli profughi - un centinaio in Campania quelli non accompagnati - in fuga dall'inferno Ucraina. L'obiettivo: scongiurare che i minori possano finire nelle mani di trafficanti o malintenzionati.

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