Vico Equense - Essere fragili non significa essere deboli. Inclusione, diritti, sono le sfide, ma è la logica che deve cambiare. “DISabilità oltre i limiti”, iniziativa promossa dal Garante sul territorio di Vico Equense, Emilia Terracciano, ha visto ieri protagonista Adele Ferrara, presidente della sezione di Napoli e consigliere nazionale di Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. Quella di Adele è proprio la storia di una disabilità oltre i limiti: 49 anni, è l’esempio di come si possa vivere, anche con la Sla, occupandosi di chi è nella stessa condizione e diventando un punto di riferimento come presidente di Aisla Napoli e referente nazionale dell’associazione. “Adele ha offerto la sua forte testimonianza di vita, - commenta Emilia Terracciano - fatta di lotta, insieme ai suoi familiari, contro le implicazioni determinate dalla malattia e dalla disabilità, dalle mille difficoltà quotidiane, dalle discriminazioni e pregiudizi ancora esistenti nella società nei confronti delle persone disabili. Ma anche, e soprattutto, di una vita fatta di impegno accanto ai tantissimi pazienti affetti come lei da SLA, 270 a Napoli e provincia, al fine di vedere garantiti i loro diritti e soddisfatti i bisogni, rappresentando il loro sicuro punto di riferimento”. Adele ha consegnato a tutti un messaggio profondamente educativo circa le capacità di reagire con coraggio e tenacia agli imprevisti della vita, superando i propri limiti e trovando un nuovo modo di vivere, donandosi all'altro senza perdere la speranza. “La nostra vita – ha sottolineato Adele - diventa preziosa proprio nella relazione con gli altri. Questo è lo spirito di un’associazione come Aisla: persone che aiutano persone. Perché la vita continua, per fortuna, nonostante la Sla. Non potrà mai togliermi la gioia di vivere, i miei sentimenti, i miei pensieri, la mia voglia di viaggiare e anche quella di tifare per il Napoli. Più dono me stessa e più resisto. È così che il cuore ha la sua rivincita. Io ho scelto di seguire il cuore con coraggio. E non è forse questa la migliore terapia?” Dal 2009 Adele è affetta dalla SLA, patologia rara neurodegenerativa progressiva, la cui cura ancora non esiste. La sua rappresenta una forte testimonianza di coraggio e determinazione nel superare i limiti dettati dalla propria condizione di persona con disabilità. L’esempio di chi non si è arreso di fronte alla malattia che l’ha sorpresa, ma combatte quotidianamente senza perdere la speranza, perché sia restituita e garantita dignità ai tantissimi pazienti con SLA, innanzitutto in quanto persone.
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