Vico Equense - Essere fragili non significa essere deboli. Inclusione, diritti, sono le sfide, ma è la logica che deve cambiare. “DISabilità oltre i limiti”, iniziativa promossa dal Garante sul territorio di Vico Equense, Emilia Terracciano, ha visto ieri protagonista, per l'ultimo incontro, la Campionessa italiana di judo paralimpico Matilde Lauria. L'atleta, nonostante una disabilità multipla, combatte con coraggio le tante sfide imposte dalla vita quotidiana, realizzando attraverso lo sport il suo riscatto sociale. Resilienza, per lei, significa: "rialzarsi a nome di tutte le persone che, come me, hanno difficoltà multisensoriali, non mollare mai e andare avanti”. Durante l’incontro una dimostrazione di Showdown, una disciplina sportiva per atleti ipovedenti e ciechi che può essere praticata anche da giocatori vedenti, con l'intento di renderla uno sport inclusivo. “Abbiamo sperimentato concretamente cosa significa essere non vedere, - spiega l’Associazione Oltre il Guscio - ma continuare a lottare. Grazie per aver coinvolto i nostri ragazzi e per aver dimostrato ancora una volta che i limiti sono nella nostra mente. Nulla è impossibile". Nonostante gli ostacoli questa donna inarrestabile non si è mai arresa. Matilde, 54 anni, è mamma di Paola, Marco e Gabriele e sin da piccola si è distinta nello sport fino a diventare insegnante di judo per bambini non vedenti. “Il judo mi ha dato tanto: il contatto diretto con l’avversario, l’equilibrio, il portamento e mi ha permesso di ottenere una rivincita nei confronti della società. È il pregiudizio degli altri a renderci disabili, non lo siamo noi”. L'atleta, al mattino, ha dialogato con alunni e studenti degli Istituti del territorio che hanno aderito all'iniziativa.
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