Pagine
▼
domenica 15 maggio 2022
Vico Equense. Una storia tutta italiana: costretti a pagare due volte le proprie case
Vico Equense - Il quotidiano Metropolis - oggi in edicola - ricostruisce la vicenda delle cooperative di via Le Pietre a Vico Equense. Una lunga storia processuale che investe 27 famiglie di operai e impiegati, che con i sacrifici di una vita hanno acquistato una casa e adesso devono ripagarla di nuovo. “Un paradosso tutto italiano” scrive Vincenzo Lamberti. A fine aprile nel silenzio delle forze politiche presenti nella nostra cittadina, tranne dei 5 stelle, questa incredibile storia arriva, probabilmente, ai titoli di coda. Eppure, se la politica non è vicina a queste persone, chi dovrebbe esserlo? Sulla loro pagina social oltre all'amarezza e alla solitudine, pongono all’attenzione di tutti l’ingiustizia che stanno subendo, pubblicando documenti e ricevute. Nei giorni scorsi sono partite le ingiunzioni di pagamento e ogni nucleo familiare dovrebbe sborsare 155 mila euro per la loro casa, già all'epoca pagata (terreno compreso). Per capire questa storia tutta italiana bisogna fare un salto indietro di oltre 40 anni, a quando l’ amministrazione comunale del tempo, in applicazione del Piano di
Edilizia Economica a Popolare (PEEP), espropria un terreno in località Le Pietre e
contestualmente autorizza due cooperative di cittadini, L'Ulivo e Domus Aequana, a
costruire alloggi popolari come previsto dalla legge 167/1967. “Il proprietario non ci
sta – si legge nella ricostruzione fatta da Metropolis - e nel 1979 avvia un iter giudiziario che tra ricorsi, lungaggini ed inerzia burocratica, vedrà la sua perseveranza premiata con un riconoscimento di oltre
4.000.000 di euro per il valore del terreno espropriato con interessi e rivalutazione.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.