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lunedì 27 giugno 2022

Vico Equense. Francesca Esposito, mare: accesso, prezzi e servizi

Conquiste bloccate dal covid. Bandiere blu, un premio privo di significato

di Agorà 

Vico Equense - Qualità del mare, servizi alla balneazione, prezzi ed accessibilità ai lidi. Di questi temi parliamo con Francesca Esposito, impegnata per il superamento delle barriere architettoniche con l'associazione SpiaggiaSuperabile ed è responsabile nazionale del settore sociale per Marenostrum di Archeoclub d'Italia. Alle ultime elezioni amministrative a Vico si è candidata a sostegno di Maurizio Cinque ed ha raccolto 355 preferenze, risultando il settimo candidato più votato, pur senza risultare eletta. Scorrendo i social, l'accessibilità alle spiagge sembra essere proibitiva per molte fasce di cittadini. Quanto c’è di vero? E’ verissimo. Il mare nell' immaginario comune da idea di libertà, tutti pensiamo al mare come qualcosa di sconfinato e senza barriere... invece ho dovuto constatare a mie spese che il mare e le spiagge siano tra i luoghi più inaccessibili della nostra Penisola sorrentina. Basta pensare ai cancelli e ai muri, che per alcune amministrazioni sembrano essere sempre la soluzione ottimale nei confronti di chi vandalizza le spiagge, basta pensare alla quasi totale privatizzazione delle nostre spiagge e soprattutto basta pensare alla mancanza di una totale accessibilità delle Marine e dei nostri Lidi. L’accessibilità purtroppo è ancora un grande tabù, e soprattutto dopo il covid sembra sempre che ci siano problemi più urgenti e più importanti" da affrontare Chi come me si occupa di accessibilità al mare sa di trattare un argomento di nicchia perché le problematiche legate a quest'ultimo non si affrontano mai con la dovuta costanza e con la dovuta serietà, poichè ne parliamo solo i tre mesi d'estate, poi tutti se ne dimenticano facendo cadere le problematiche nel dimenticatoio. Mi dispiace dirlo ma questo è un tipico atteggiamento tutto italiano: amiamo tamponare e non risolve.


 

Con spiaggia SuperaAbile, avete inciso sulle opportunità reali da offrire alle persone con disabilità, ma anche sulla sensibilità collettiva rispetto ad un tema che oggi, finalmente, è stato attenzionato. Cosa è stato fatto fino ad ora e quanto ancora c'è da fare? E' stato fatto sempre troppo poco, alcuni lidi hanno deciso di diventare accessibili per quanto riguarda le disabilità motorie, ma quasi nessuno ha mappe tattili per le persone cieche e ipovedenti, la beffa è che li dove esistono queste ultime è complicato arrivarci per le persone con disabilità motoria. Dopo il covid molto di ciò che era stato fatto è stato azzerato. Oggi è un po' una sorta di anno zero, spero che avendo alle porte la direttiva Bolkestein ció possa essere visto come un incentivo per migliorare l'offerta anche in ambito di turismo balneare accessibile. Parliamo di tariffe per l'accesso ai lidi. Lo sdegno dilaga nei discorsi e sui social, eppure le amministrazioni non intervengono per chiedere ai gestori di calmierare i prezzi. Il mercato non può ledere il diritto dell'accesso al demanio. E allora perché non assistiamo a mobilitazioni importanti? Perché ci siamo abituati a non essere più ascoltati. I cittadini sono stanchi anche di protestare, Sono avviliti. Quando vengo contattata noto scoramento nelle loro parole e questo mi fa male. Chi amministra le città dovrebbe cominciare a vedere i cittadini come persone che hanno diritti e doveri, e dovrebbero capire che migliorare la qualità della vita di un cittadino voglia dire costruire una città a misura d'uomo dove i cittadini diventano essi stessi tutela del loro territorio, poiché un cittadino con una qualità della vita alta, sarà sempre un cittadino che coopererà con le istituzioni, purtroppo peró tutto questo non ci pensa mai nessuno e i cittadini vengono visti sempre e solo come meri voti. Mare ed ecologia. I comuni della Costiera insigniti della Bandiera blu, la meritano davvero? Io e le bandiere blu non siamo molto affini. Sarà anche un grande riconoscimento, ma spesso lo trovo privo di reale significato. I criteri per l'assegnazione delle bandiere blu non sono solo legati alla qualità delle acque, non viene premiata la spiaggia con il mare più cristallino, come molti cittadini auspicano e pensano. Purtroppo sulle bandiere blu da tempo abbiamo tanta demagogia alimentata spesso dalle amministrazioni che in modo maccheronico ci dicono da anni "bandiera blu: mare pulitissimo", noto ogni anno sempre più confusione, che spesso viene alimentata da una cattiva informazione. I criteri per l'assegnazione dell'ambito riconoscimento danese non parlano solo della qualità delle acque, ma anche di altro, parlano di servizi, parlano di educazione ambientale, parlano di riciclo dei rifiuti e di depurazione delle acque, parlano di accessibilità, di viabilità, di servizi per le persone con mobilità ridotta; quindi possiamo ritrovarci in situazioni in cui spiagge con un mare cristallino quasi da bere non avranno a bandiera blu e spiagge invece con un acqua balneabile che rientra in determinati range l'avranno perché rispettano tutti i parametri richiesti. Il problema serio a mio avviso, sorge quando i dati di goletta verde di Legambiente o dell'ARPA cozzano con le bandiere blu e questo inevitabilmente apre tanti dubbi sul la reale funzionalità del riconoscimento. C'è una maggiore attenzione da parte dei cittadini alla salute del mare? I cittadini oggi si fanno molte domande, hanno bisogno di conoscere e di sapere. Vogliono tutelare se stessi e i propri figli quindi si informano, si organizzano e spesso ne sanno molto più di chi è un addetto ai lavori. Il problema è che spesso chi deturpa o inquina pur essendo una minoranza fa danni enormi. A Napoli l'anno scorso facemmo una pulizia spiagge e fondali con 100 cittadini, a noi si unirono anche tanti bagnanti quel giorno, la spiaggia libera delle Monache a Posillipo venne ripulita e resa uno specchio, ma la mattina dopo era un'altra volta sporca. Eppure io sono certa che quelle siano minoranze, ma spesso fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce e quei pochi fanno danni enormi. Abbiamo quindi bisogno di più controlli e più severità, perché non possiamo più voltarci altrove. Torniamo a Francesca Esposito. Ci parli del ruolo che ti è stato affidato recentemente? Sono molto emozionata, Marenostrum di ARCHEOCLUB D'ITALIA aps è una struttura specialistica nata oltre 20 anni fa e nel tempo ha operato su tutto il territorio nazionale nel settore dei beni culturali e ambientali costieri emersi e sommersi. L'attività, coordinata dalla sede nazionale, si avvale del supporto di tecnici specialisti del settore ingegneristico, geologico e biologico marino ed anche OTS (Operatori Tecnici Subacquei) oltre che appassionati non professionisti. Da quest'anno hanno deciso di occuparsi anche di accesso alle aree demaniali per le persone con disabilità e avendo cooperato insieme per alcuni progetti napoletani, mi hanno chiesto di diventare responsabile di questo nuovo settore. Progetti per il futuro nel breve e nel lungo periodo... Abbiamo deciso di creare un censimento di tutti i lidi che abbiano una reale accessibilità, ci saranno iniziative per far conoscere il mondo sommerso e tutte le bellezze archeologiche e naturali anche alle persone con disabilità. Pensiamo sia importante coinvolgere anche associazioni nazionali che si occupano di disabilità come l'unione italiana ciechi e ipovedenti. A ottobre riproporremo la seconda edizione di inclusione e ambiente coinvolgendo le persone con disabilità del comune di Napoli e provincia per una pulizia spiagge e fondali inclusiva. Vogliamo proporre di destinare una percentuale della tassa di soggiorno al turismo accessibile per migliorare l'offerta qualitativa e sensibilizzare gli operatori turistici sul tema dell'accessibilità e dell'inclusione. Tutto questo sicuramente lo proporrò anche ai comuni della Penisola Sorrentina perché tanto è stato fatto ma la strada è pur troppo ancora molto lunga. Dobbiamo costruire insieme, cooperare senza personalismi e avversioni politiche un po' infantili. Qualcuno dice che "Le barriere architettoniche siano monumenti alla stupidità umana" e quei monumenti dobbiamo abbatterli tutti insieme, nessuno escluso.

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