Pagine
▼
giovedì 21 luglio 2022
Fine legislatura. Lauro (Unimpresa): "debacle istituzionale e politica, colpa di tutti, nessuno escluso"
“Da mesi Unimpresa ha denunziato la crisi di identità e lo sfacelo interno dei partiti della cosiddetta maggioranza di unità nazionale, nonché i contrasti, le contraddizioni, le congiure e le fibrillazioni quotidiane, che hanno ostacolato il cammino riformatore dell’esecutivo, paventando l’inevitabile esito odierno. Unimpresa ringrazia convintamente il presidente Mario Draghi per l’impegno, l’intelligenza, il sacrificio e la dedizione, con i quali ha assolto ai suoi compiti istituzionali e gli è grata per il prestigio acquisito a livello internazionale dal nostro paese. Errori di valutazione e di sottovalutazione, persino di ingenuità politica, va detto con chiarezza, sono stati commessi da tutti i coprotagonisti di questa débâcle, nessuno escluso. Finisce così una legislatura, nata male, proseguita peggio e conclusa nel disdoro generale. Una democrazia vera, tuttavia, non deve mai temere il ritorno alle urne, perché ora sarà il popolo sovrano a dover giudicare un ceto politico, inetto e incapace, e rinnovare la classe dirigente. Unimpresa sarà attenta ad analizzare i programmi, con i quali le forze politiche sopravvissute si presenteranno al corpo elettorale: le proposte, in particolare, a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese, che sono ormai con l’acqua alla gola. Si spera, comunque, che venga risparmiato agli italiani il baccanale della demagogia e del populismo da quattro soldi, che ha infettato la campagna elettorale 2018 e minato, dalle origini, la XVIII legislatura, finita nel fango. Altrimenti, unico vincitore sarà il partito dell’astensione”. Lo ha dichiarato Raffaele Lauro, segretario generale di Unimpresa, commentando la fine della legislatura.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.