Il Wwf chiede di limitare le attività dei vetturini. Franco e Costantino custodi di un'antica tradizione
di Antonino Siniscalchi da Il Mattino
Sorrento - Franco e Costantino conservano imperterriti una antica tradizione. Sono gli ultimi vetturini sorrentini. Erano in sei dieci anni fa, ma mantenere cavallo e carrozzella è più oneroso di un taxi. L'appello del presidente del Wwf Terre del Tirreno Claudio d'Esposito, che ha chiesto al sindaco Massimo Coppola di limitare l'orario di esercizio delle carrozzelle per il caldo record di questi giorni, riaccende i riflettori sulle difficoltà di mantenere in vita una tradizione ultrasecolare. A sentire gli ambientalisti i cavalli soffrirebbero troppo l'afa. I calessi di Franco Lazzazzara e Costantino D'Esposito stazionano in piazza Tasso e costituiscono un'attrattiva da sempre. Una passerella in carrozzella, tra via Califano, via Correale e via Capo a Sorrento, ha sempre rappresentato una sorta di appuntamento privilegiato per i turisti italiani e stranieri. "Fin dall'epoca del Grand Tour - spiega Luigi Garbo, cultore di tradizioni locali -, quando la costiera era meta preferita di rampolli delle più note casate nobiliari europee e d'oltreoceano, quando si viaggiava ancora in carrozza e tutti lasciavano la propria “vettura” e preferivano servirsi delle classiche “vetturine” per essere sicuri di cogliere essenza di quanto andavano visitando. Per giungere a Sorrento via terra non c’erano altri mezzi di comunicazione che le auto private. Alla stazione ferroviaria di Castellammare sostavano quindi carrozze a tre e due cavalli che, al prezzo di tre carlini a persona, consentivano ai turisti di recarsi in Costiera. A metà strada, all'altezza di Scutolo, i viaggiatori contemplavano i paesaggio che appariva d’improvviso ai loro occhi e proseguivano attraverso i villaggi di Meta, "Carotto” e Sant'Agnello, come ricorda Vincenzo Russo nel libro Sorrento e la sua Penisola".
FILM E CANZONI
Con la recente scomparsa di Nino Vollaro, scomparso nel 2016, a soli 49 anni, e con il pensionamento di Francesco, nipote del mitico Ciccilluzzo, che accompagnava Sophia Loren durante le riprese di Pane, amore e.. nel 1955, si è attenuata una tradizione che aveva ispirato i versi e le note della canzone del 1939 di Odoardo Spadaro, “Come è delizioso andar sulla carrozzella...”. Ora sono rimasti solo Franco e Costantino, in attesa in piazza Tasso di una corsa. Limitati dall'emergenza pandemica, hanno rispolverato le carrozzelle, le decorazioni floreali, i cavali bardati a festa, i campanelli, i nastri colorati e le bardature di broccato o di raso, particolari che rinverdiscono scene che hanno nobilitato cartoline d'epoca. A fare concorrenza alle carrozzelle, negli ultimi anni, e arrivato infine il trenino turistico lillipuziano. Una alternativa al passo con l’evoluzione del tempo, ma nessuno si azzarda a parlare di concorrenza. Sorrento difende la tradizionale carrozzella, ma la passione di Franco e Costantino trova difficolta a resistere per i costi della stalla e il pasto del cavallo. Fino a quando resterà “delizioso andar sulla carrozzella?”.
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