Chiesa della SS Annunziata, un quadro di De Stefano sulla rivoluzione napoletana del 1799 |
Vico Equense era il suo luogo dell'anima. Come per molti artisti e intellettuali - tra i quali Michele Prisco, affine per indole schiva e sensibilità vibratile - sedotti dal fascino discreto di natura e cultura che qui si fondono. Armando De Stefano ne era diventato cittadino onorario nel 1999 e qui riposa, nel cimitero di San Francesco a picco sul mare tra gli ulivi della costiera: dopo aver disse minato il suo segno in ogni territorio attraversato con generosità, in oltre settant'anni di carriera artistica (dal Gruppo Sud nel 1947) e 42 di docenza accademica, orientata ad una infaticabile e autonoma ricerca estetica, incline all'impegno sociale, che l'ha reso un punto di riferimento per molti. Sabato, dalle 10 alle 12, Vico Equense torna a rendere omaggio a De Stefano, che tante sue opere ha donato alla cittadina sparse tra sedi civiche e chiese. E a un anno e quattro mesi esatti dalla sua scomparsa a 94 anni, il 16 marzo 2021, lo fa con un evento creat(t)ivo che sarebbe piaciuto all'artista partenopeo, attento all'umanità in una sintesi raffinata tra letteratura e musica, pittura, disegno e strada che vivificano e attualizzano la sua dedizione all'arte come profonda necessità interiore: una visita itinerante, guidata e «animata» (da letture curate da Claudio Di Palma) alle opere di De Stefano diffuse sul territorio. Si parte alle ore 10 dalla chiesa della santissima Annunziata (via Vescovado) per poi fare tappa, alle 11, nella chiesa di San Giovanni Evangelista (via Bonea, 113) e infine nel palazzo comunale di via Filangieri 98, già sede dell'Antiquarium Aequano. L'omaggio sarà chiuso da un concerto jazz con Francesco D'Errico, Giulio Martino e Andre' Ferreira, a cura del conservatorio di Napoli. Un dialogo fra le arti, correlato alla mostra “Nulla dies sine linea” al Madre di Napoli, che fino al 19 settembre espone 80 opere dell'ultima produzione artistica (2012-2020) del maestro.
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