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mercoledì 17 agosto 2022
Naufragio Costa Concordia, la giustizia europea conferma la condanna del comandante Schettino
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha respinto il ricorso presentato da Francesco Schettino e dal suo avvocato contro la condanna a 16 anni di reclusione inflitta all'ex comandante. Schettino sta scontando la pena per il naufragio della nave da crociera Costa Concordia del 13 gennaio 2012 davanti all'Isola del Giglio che costò la vita a 32 persone. Il ricorso, presentato il 12 gennaio 2018, contestava la violazione dei diritti fondamentali di Francesco Schettino ma, come si legge nella sentenza, la Suprema Corte, "alla luce dell'insieme degli elementi in possesso", ha stabilito "che i fatti denunciati non rivelano alcuna apparente violazione di diritti e libertà".
Il provvedimento della Corte di Strasburgo è stato recapitato all'inizio di luglio all'avvocato napoletano Saverio Senese che da anni segue le vicende giudiziarie di Francesco Schettino. Lo stesso legale un mese prima aveva sollecitato notizie sul ricorso, presentato il 12 gennaio del 2018. Avvocato ed ex comandante contavano molto sulla decisione di Strasburgo: i due ritenevano infatti che tutte le sentenze italiane fossero state in parte influenzate dall'esposizione mediatica a cui era stata sottoposta la tragedia. Ma il ricorso, poco più di tre mesi dopo essere stato respinto dalla Corte di Appello di Genova, è stato bocciato anche a livello europeo: per il giudice Alena Polackova non c'è stata nessuna violazione dei diritti umani. I difensori del comandante intanto attendono di conoscere la decisione della Cassazione sul ricorso presentato dopo il rifiuto della revisione del processo. Una lunga battaglia legale che il comandante continua a portare avanti in silenzio: non vuole commentare le decisioni dei giudici e continua a beneficiare di permessi per la libera uscita dal carcere romano di Rebibbia in cui è detenuto dal 2017.
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