di Ilenia De Rosa da Il Mattino
LA PROTESTA
Circa trecento persone si sono unite per rivendicare il diritto alla salute, all' assistenza sanitaria e chiedere la riapertura del pronto soccorso dell'ospedale De Luca e Rossano. E lo hanno fatto nel luogo simbolo della legalità, della lotta contro le ingiustizie e i soprusi: piazza Giancarlo Siani. L'evento di protesta è nato dal basso, da un gruppo di semplici cittadini che hanno voluto far sentire la propria voce alle istituzioni. E si sono uniti tutti: attivisti, politici del passato e del presente, consiglieri di minoranza, medici, professionisti, cittadini preoccupati per la salute pubblica. “Non abbiamo più voglia né tempo di aspettare, viviamo una situazione di emergenza che deve essere risolta adesso. E’ arrivato il momento che la politica si svegli e si attivi per dare risposte complesse e concrete ai bisogni della nostra comunità” hanno urlato. Toni determinati ma pacifici, finalizzati alla risoluzione del problema. Il 21 ottobre del 2020, durante l’emergenza covid, l’Asl Na 3 Sud ha, infatti, ritenuto opportuno chiudere il pronto soccorso al fine di riorganizzare i presidi ospedalieri e le relative risorse umane durante la pandemia. Questo, però, ha provocato disagi all’intera cittadinanza. E a distanza di quasi due anni, il servizio è ancora inattivo.
IL PIANO OSPEDALIERO
I manifestanti hanno organizza to un flash-mob in piazza per poi recarsi all'ospedale De Luca e Rossano. Una delegazione nel pomeriggio ha incontrato il sindaco Peppe Aiello per sottoporgli un documento che analizza le problematiche territoriali in relazione alla vicenda del pronto soccorso. E’ stata chiesta particolare al primo cittadino, come garante della salute e della sicurezza del Comune, la revisione del Piano Ospedaliero regionale per poter riaprire il pronto soccorso e rilanciare allo stesso tempo il presidio ospedaliero tutto. I manifestanti hanno inoltre invitato il sindaco a revocare la delibera 53 del 2012 in cui l'amministrazione chiedeva “che l'attuale sede dell'ospedale sia identificata co- me struttura atta a potenziare la rete dei servizi territoriali”, atto che secondo il parere del comitato civico avrebbe decretato l'agonia e programmato la morte dell'ospedale.
LE ACCUSE
Il sindaco ha raccolto le istanze del presidio e si confronterà con i Consiglieri comunali. Ha dichiarato che la demolizione dell’ ospedale di Vico è stata una scelta politica errata che viene da lontano; ha ammesso anche che la politica locale sia stata remissiva nel frenare questo smantellamento. Ha però tenuto a difendere il lavoro della sua amministrazione. “Non siamo rimasti fermi. Ho avuto un incontro con De Luca e devo dire che non ho avvertito alcuna sensibilità. Ho incontrato i dirigenti dell’Asl con cui abbiamo salvato l'ambulatorio di Moiano e allontanato altre possibili chiusure, ma sul pronto soccorso sono stati sordi. Oggi bisogna alzare l'asticella: la protesta va estesa in particolare alla politica regionale, io sono disposto a metterci la faccia, verrò ovunque con la striscia tricolore se necessario”. Al termine il sindaco si e impegnato a organizzare un incontro col nuovo dirigente Asl Na3 Sud Russo, con una delegazione di consiglieri di maggioranza e minoranza, e una rappresentanza del presidio civico.
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